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Dall’iPad di Luis Enrique al bunker di Fonseca: le nove estati caldissime della Roma americana

Gianluca Viscogliosi

Perché le estati romaniste, sono state e probabilmente saranno sempre storie di amori travolgenti, di addii tormentati e di ritorni clamorosi. Come quello di Zeman nel 2012: niente più metodo innovativo, si torna al 'sudor' vero dei gradoni, con buona pace della frescura di Riscone. Cinque ore e mezza di tortura sportiva sul campo, Zdenek con il fiato sul collo dei giocatori e il calore del pubblico, esaltato dall'idea del ritorno del 4-3-3 e del calcio spettacolare del boemo. Un sogno che si infrangerà al minuto 71 del 26 maggio 2013, l'ennesimo punto di ripartenza del progetto romanista. Palla a Rudi Garcia allora, in un ritiro burrascoso caratterizzato dallo scetticismo della piazza. La ferita della finale di Coppa Italia brucia ancora, servono risposte sul campo, niente chiacchiere e il francese dimostra autorità e grinta, rimbeccando i tifosi e dando del 'laziale' ai contestatori di turno.