Quella di domenica sera sarà una partita speciale per Gianluca Caprari, cresciuto con la maglia giallorossa addosso. Dopo essere stato una giovane promessa della Roma, oggi l'attaccante è di proprietà dell'Inter e da sei anni gioca a Pescara. Domenica all'Olimpico rivedrà tanti vecchi amici, a cominciare da capitan Totti a cui a fine partita chiederà la maglia. Queste le sue parole rilasciate sulle pagine de "Il Centro" alla vigilia del match contro la sua ex squadra:
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Caprari: “Ringrazio la Roma perché mi ha permesso di diventare calciatore”
L'attaccante cresciuto a Trigoria è pronto a tornare all'Olimpico e vuole fare un dispetto ai giallorossi: "Spero di segnare domenica. Sarà un pomeriggio particolare"
Caprari, cosa proverà domani all’Olimpico?
«Sarà un pomeriggio particolare. Sono cresciuto a Roma e resto legato alla maglia giallorossa e ai tifosi. Però dopo il fischio d’inizio mi concentrerò solo sulla gara, che per noi è importantissima. Mi auguro di superare il problema fisico, ci tengo molto ad esserci e ad aiutare i miei compagni ad uscire da questa brutta situazione».
Pronto a sfidare il suo idolo Francesco Totti?
«Sarà un piacere rivederlo. Quello che ha fatto con la Roma è ineguagliabile. E ovviamente a fine partita gli chiederò la maglia».
Ha pensato ad un gol alla sua ex squadra?
«Sì, spero di riuscire a segnare. E stavolta esulterei. Stiamo vivendo un periodo nero, dopo 13 partite zero vittorie sul campo, perciò il morale non è dei migliori. Ci serve un risultato positivo».
Quando la Roma l’ha ceduta al Pescara ci rimase male. Nessun rancore?
«Assolutamente. Devo solo ringraziare la società giallorossa che mi ha permesso di diventare un calciatore. Ormai sono qui da sei anni, a Pescara mi sento a casa. Ho vissuto momenti belli e brutti. Certamente la promozione della passata stagione resterà un’ emozione indimenticabile, così come quella del 2012. Adoro il mare e mi piacciono i pescaresi. Vivono di calcio, sono molto esigenti, ma nei momenti bui ci sono stati sempre vicini. Certo, ho subìto anche critiche, specie dalla tribuna a volte volano parole grosse, però tutto questo fa parte del gioco».
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