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Bove: “Totti e De Rossi sono degli idoli. Il derby? Un’emozione indescrivibile”

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Le parole del centrocampista giallorosso: "Voglio continuare così per essere sia felice io che per raggiungere grandi obiettivi con la Roma e la Nazionale"

Redazione

Edoardo Bove ha parlato in conferenza stampa dal ritiro dell'Under 21. Dopo le buone prestazioni con la Roma è stato convocato dal tecnico degli "Azzurrini" Nicolato. Ecco le sue parole:

Che gruppo hai trovato? “Ho trovato un bellissimo gruppo, gran parte li conoscevo perché ci siamo incontrati nei vari campionati giovanili e siamo cresciuti insieme, in particolare conosco bene Matteo Cancellieri, eravamo vicini di casa quando abitavamo a Roma”.

Entri in un gruppo che ha ambizione, ti chiedo in questo doppio confronto qual è l’obiettivo di squadra. E ti chiedo due immagini, una di campo e una emozionale che ti porti dietro dal derby.

“Iniziamo dalla nazionale, è la cosa fondamentale ora come ora. Queste due sono partite fondamentali, dobbiamo vincere e dare il meglio per queste due gare e faremo di tutto per cercare di portarle a casa. Per quanto riguarda il derby, l’immagine del tifo è stata un’emozione bellissima, indescrivibile, sia in campo che fuori è stato bellissimo”.

A centrocampo qual è la tua collocazione ideale? “Per quanto riguarda il mio ruolo mi piace fare tutti i ruoli di centrocampo e in base al modulo cerco di dare il meglio. Sono stato abituato a giocare nel 4-3-3 da mezz’ala o intermedio, col modulo nostro mi trovo molto bene e spero di fare il massimo per aiutare i compagni”.

Da piccolo chi era il tuo idolo? “Ho sempre avuto le due figure di riferimento giallorosse, le nostre bandiere, Totti e De Rossi. Mi piaceva come tipo di giocatore Nainggolan, per la sua capacità di adattarsi nelle due fasi, mi piaceva molto”. 

In un’intervista hai dichiarato di sognare di essere una persona felice. Dopo questi ultimi mesi è ancora quello l’obiettivo? Guardando alla nazionale maggiore c’è qualche giocatore che ha caratteristiche simili alle tue? La mia felicità passa anche dalla mia situazione in campo, come miglioro e come vado. Sono molto felice di quello che sto facendo e voglio continuare così per essere sia felice io che per raggiungere grandi obiettivi con la Roma e la Nazionale. Per quanto riguarda la Nazionale maggiore mi piace moltissimo Lorenzo Pellegrini, ho la fortuna di allenarmi con lui e riesco a cogliere gran parte dei suoi movimenti, riesco a vedere tutte le sue sfaccettature, mi piace moltissimo come giocatore”.

Rispetto alla tua prima convocazione, che cosa ti ha detto il mister? Sei uno dei pochi giovani che giocano in Serie A, è stato un fattore importante? “Ho parlato col mister di cose tattiche per potermi ambientare nei meccanismi già creati in questa nazionale. Per quanto riguarda i giovani, non so precisamente i motivi e le caratteristiche, le convocazioni le decide il mister”.

Quanto è difficile quello che fai, ovvero passare dalla Primavera alla Serie A senza andare in prestito? È il percorso migliore? “Secondo me ogni ragazzo ha bisogno del suo tipo di percorso, del suo tipo di scelte in base a ciò che vuole fare lui. Riccardo (Calafiori, ndr) ha pensato che andare in prestito fosse la cosa migliore, è il mio migliore amico e lo sostengo. Non c’è un percorso giusto, il salto diretto non è facilissimo da fare, c’è una grandissima differenza e si nota subito. Servono tempo e continuità, se provi a fare un salto diretto senza avere tempo rischi di trovarti in difficoltà”.