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Amadeus: “Peccato che Totti non abbia un ruolo importante. Zaniolo? Non lo rimpiango”

Getty Images

Il conduttore del festival di Sanremo ha parlato di due giallorossi

Redazione

Come ogni Sanremo c'è sempre un po' di Serie A. Che sia il conduttore (Amadeus tifoso dell'Inter), gli ospiti (Ibrahimovic e Mihajlovic) o i vincitori (Damiano dei Maneskin tifoso della Roma). Amadeus ha quindi parlato di questo campionato a Soccermagazine.it, soffermandosi anche su Zaniolo -ceduto proprio dalla sua Inter- e Totti.

Oggi il miglior talento del calcio italiano in prospettiva è probabilmente Nicolò Zaniolo, che fu ceduto alla Roma proprio dall’Inter. In virtù del rendimento dei nerazzurri in questi ultimi anni, da tifoso lo considera comunque un rimpianto?

No, assolutamente no. È un talento che purtroppo è stato anche sfortunato dal punto di vista degli infortuni, ma un rimpianto no. Se la società l’ha venduto avrà avuto le sue buone motivazioni o le sue buone occasioni. Auguro a Zaniolo di tornare al top della forma perché è appunto un talento, ma è importante che una volta tornato a giocare dimostri di esserlo ancora a lungo. In genere quando un giocatore va via dell’Inter, essendo io molto attaccato alla maglia, non ho mai rimpianti in questi casi.

Sanremo ha rimarcato anche quest’anno l’importanza e l’eredità dei totem del passato, che possono trasmettere la loro esperienza anche nel presente. Nel calcio italiano, invece, molti simboli storici come Totti e Del Piero si sono dovuti ritirare quasi controvoglia e oggi non hanno alcun ruolo nelle società. Come si spiega questa differenza tra musica e sport?

Questo riguarda un po’ il Paese. Questo è un Paese che ti chiede di rinnovare, ma quando poi rinnovi a volte critica il rinnovamento e dimentica il passato. A volte c’è una sorta di ingratitudine, ma anche verso i cantanti perché poi se alcune persone non li hanno messi in condizioni di essere ancora attuali rischiano sempre di essere un po’ accantonati. Così vale anche per i grandi campioni. È un peccato che campioni come Del Piero e Totti non abbiano un ruolo fondamentale. Probabilmente devono “staccarsi” dal luogo dove sono, Del Piero in parte l’ha fatto. È un peccato che non siano stati valorizzati soprattutto dalle proprie società, come nel caso della Roma. Credo che Totti appartenga alla storia della Roma, ha scelto di rimanere a Roma in tutta la sua carriera. Certo, sarebbe bello vederli in ruoli ben più importanti. Non tutti diventano come Javier Zanetti all’interno della società, con un ruolo di vice-presidente, o comunque ricoprono un ruolo importante come è capitato ad altri: Nedved alla Juventus, Zidane addirittura come grande allenatore… Purtroppo non sempre è scontato che un grande campione poi possa assolutamente essere protagonista in un altro ruolo.