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Alisson va al Liverpool, ora è caccia al sostituto. Dzeko suona la carica: “Dobbiamo fare meglio”

Parla anche Luca Pellegrini dal ritiro giallorosso: “Kolarov è un esempio, ma io mi ispiro a Marcelo. Coric mi ha sorpreso”

Dario Marchetti

“Un saluto ai tifosi della Roma”, si congeda così Alisson da Ciampino con direzione Liverpool. Questo pomeriggio il portiere brasiliano, dopo esser rientrato nella Capitale dalle vacanze, ha lasciato l’Italia per dirigersi in Inghilterra. L’affare con i Reds è concluso: al club giallorosso 65 milioni più 10 di bonus pagabili in due tranche e al calciatore un contratto di 5 anni. Fissate già nelle prossime ore le visite mediche propedeutiche alla firma sul contratto. Insomma, un protagonista indiscusso della scorsa stagione lascia la Roma. Lo sottolinea anche Perotti: E’ una perdita importante, ci ha fatto fare moltissimi punti, ma dico anche che una società non agisce mai per farsi del male. Sicuramente il club giallorosso potrà consolarsi con la cessione più onerosa della storia del calcio per quanto riguarda il ruolo del portiere superando anche il trasferimento di Buffon dal Parma alla Juventus. Ora Monchi ha il compito di trovare un sostituto all’altezza e i nomi che si fanno sono già tanti. Da Areola, in rottura con il Psg, a Cillessen del Barcellona. Per entrambi, però, servono almeno 30 milioni di euro. Piace anche Donnarumma, ma l’ingaggio dell’estremo difensore rossonero (circa 6 milioni a stagione) potrebbe essere un ostacolo insormontabile. Più di un’idea per i pali, come appreso da Forzaroma.info, anche il nome di Zoet. Il portiere del Psv, per giunta, ha il contratto in scadenza nel 2019. In uscita c’è Defrel, sempre più vicino alla Sampdoria, mentre Capradossi firma con lo Spezia con la formula del prestito con diritto di riscatto e contro riscatto. Attenzione anche a Under sul quale ci sarebbe il forte interesse del Manchester City di Guardiola, ma sull’esterno turco sembrerebbe esserci un veto sulla sua cessione. In entrata si studia il nome di Chiesa, ma la pista è difficilmente percorribile con lo stesso Andrea Della Valle, presidente della Fiorentina, che dichiara: Non stiamo vendendo i nostri gioielli e non parlo solo di Federico”. 

TRIGORIA - Dunque Alisson e Nainggolan salutano, ma Dzeko resta fiducioso. “Vogliamo fare meglio dello scorso anno dice il centravanti bosniaco giunto alla sua quarta stagione in giallorosso. “Mi sento molto bene qua, anche per questo sono rimasto a gennaio e abbiamo fatto quello che abbiamo fatto. Non siamo arrivati in semifinale di Champions per caso” continua l’ex Manchester City. Un pensiero rivolto anche ai nuovi acquisti: “Sanno tutti giocare il pallone ed è quello che vuole il mister. Il primo a farlo è già Marcano. Sono tutti bravi, dobbiamo essere contenti e dare sempre il massimo”. Poi la doppia seduta che contraddistingue ormai il ritiro di Trigoria. Al mattino tanto lavoro atletico e ultima parte dedicata anche alla tattica in particolare per i difensori. Nel pomeriggio, invece, Di Francesco insiste con diverse partitelle a tema e a campo ridotto. Programma individuale per Gerson, Santon, Verde e Kluivert. Il clima è sereno, ma comunque competitivo come dimostra il battibecco in campo tra Manolas e Strootman con l’olandese che urla ripetutamente di giocare al difensore che a sua volta risponde al compagno dicendogli di “star zitto”. Pronta la risposta del numero 6 giallorosso: “Ma cosa zitto? Gioca, gioca”. Intanto tra i più brillanti in allenamento figura Luca Pellegrini il quale si è appena messo alle spalle una brutta stagione ricca di infortuni. Ora mi sento bene e posso crescere fisicamente dice il terzino classe ’99. Parlando degli esempi in squadra non poteva non citare Kolarov: “A lui rubo tutto e magari qualche partita potrà saltarla (ride, ndr). Sarà difficile, ma sono contento di averlo davanti. Prima viene l’uomo e poi il giocatore”. Domani alle 12 la presentazione di Kluivert, mentre alle 17.30 l'allenamento aperto al Tre Fontane.