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Alisson: “Lavoro per essere il migliore. Totti dirigente è un passo avanti per la squadra” – FOTO

Le parole del portiere brasiliano dal ritiro di Pinzolo: "Sto lavorando tanto e so che adesso è il mio momento. Voglio fare il massimo per la Roma"

Redazione

Dopo la conferenza di ieri di Juan Jesus, oggi è il turno di un altro brasiliano. Alisson, da quest'anno portiere titolare della Roma dopo la partenza di Szczesny, è intervenuto in conferenza stampa dal ritiro di Pinzolo. Queste le sue parole:

Come ti sta preparando Savorani, allenatore dei portieri, per la nuova stagione?

Per fortuna dei portieri Savorani è ancora con noi. L'anno scorso abbiamo fatto un bel lavoro, anche con Szczesny e Lobont. Szczesny ha fatto un grande campionato e anche io quando ho giocato ho fatto il mio meglio e penso di aver giocato bene. Siamo migliorati sia per merito nostro che suo. Pensiamo che quest'anno potremo fare di più e lavoriamo per questo.

L'anno scorso hai giocato poco, quanto si è visto del vero Alisson. Che ne pensi di Greco e Romagnoli?

Sì non ho giocato quanto avrei voluto. Quando non giochi tanto non dai il 100%, la misura del campo da gioco si ottiene solo giocando. Nell'allenamento non si lavora su tutto il campo. Il ritmo di gioco si ottiene solo giocando partita dopo partita. Voglio fare di più e arrivare al top per diventare il migliore. I giovani Greco e Romagnoli sono due bravi portieri, si devono allenare e con Savorani cresceranno molto, anno dopo anno. Ad Andrea che è un po' più grande manca solo il campo. Sono pronti e sono bravi.

Che può dare Totti da dirigente?

Avere Totti con noi è sempre la miglior cosa. Può avvicinare giocatori e dirigenti facendo questo lavoro, conosce tutti e tutto a Roma e alla Roma. E' un passo avanti per noi giocatori, per facilitarci le cose e lasciarci più tranquilli di fare il nostro lavoro. Lui è un grandissimo.

Che ne pensi di Di Francesco? Gli hai chiesto garanzie sulla tua titolarità?

Ci stiamo conoscendo giorno dopo giorno. Abbiamo visto il suo ottimo lavoro al Sassuolo. Ha molto da dare alla nostra squadra per farci crescere. L'anno scorso abbiamo fatto un gran lavoro, ora dobbiamo migliorare qualcosa e lui potrà sistemare questi dettagli con le sue qualità. E' una persona intelligente, essendo un ex calciatore sa parlare e gestire la squadra.

In Italia sei migliorato molto nelle uscite basse. E' vero che stai portando avanti la pratica per diventare comunitario?

Sì, è vera la cosa delle uscite basse. Sono migliorato sui movimenti, quello che ho fatto qui non lo facevo da tanto tempo in Brasile. Quello che ho fatto qui lo facendo quando ero giovane, purtroppo li su queste cose non si lavora molto. Questo lavoro mi ha fatto bene, mi ha dato delle cose in più. Del passaporto è vero, stiamo lavorando. Mia moglie oltre ad avere origini tedesche ha anche discendenza italiana. Lavoriamo per avere il doppio passaporto italiano.

Come cambia il tuo ruolo con la tattica di Di Francesco? Ti preoccupa la possibilità di avere tanta distanza dalla linea difensiva?

Io gioco come mi chiede l'allenatore, l'importante è imparare, allenarsi e essere pronto. Ora è importante allenarsi forte. Già l'anno scorso ho avuto occasioni di fare interventi sui 40 metri, succede durante una partita. l'importante è lavorare e imparare. Il portiere quando esce deve avere la giusta misura sempre. L'importante è allenarsi.

Che ne pensi di un possibile arrivo di Diego Alves?

E' indifferente, faccio il mio lavoro. Non mi interessa, io penso a fare il meglio per la Roma. Ho rispetto di ognuno, di quelli che stanno al mio fianco e che mi aiutano. Conta solo il meglio per la Roma.

Szczesny ti ha dato qualche consiglio durante l'anno passato a fare il secondo?

Non penso di essere stato il secondo. Io sono stato il titolare nelle coppe e lui ha fatto il campionato. Ho imparato da lui e lui da me. Ho imparato alcune cose, ha grande personalità, non pensa agli errori ed è sempre pronto ad aiutare la squadra. Vuole solo vincere ed è anche un bravo ragazzo fuori dal campo. Sono stato un po' male a non giocare tanto ma non conta più.

Come cambia il suo lavoro sapendo che sarà il titolare? Ci pensa al Mondiale?

Non cambia nulla del mio lavoro, ho sempre cercato di fare il mio meglio, quando ero arrivato qui l’anno scorso non era certo che Szczesny restasse, ho fatto il mio meglio, col pensiero di giocare. Non cambierà nulla. Penso alla nazionale, ma per fare bene in nazionale devo fare qui a Roma.

Quest'anno state lavorando di meno con i piedi?

Forse sono migliorato un po’ in questo aspetto. Abbiamo fatto due giorni di lavoro con i piedi. Penso che il mister stia allenando prima difesa e attacco, un lavoro di base, poi col tempo ed altri allenamenti faremo anche questi allenamenti.

Cosa manca a Gerson per sbloccarsi?

Solo giocare. E' uno che ha tanta voglia di giocare, però quando siamo in campo facciamo il nostro lavoro seriamente. E' arrivato qui, ha imparato la lingua, è giovane e ha tanto da imparare però credo debba avere un'opportunità per giocare e dimostrare il suo valore.

Hai pressione sull'esordio da titolare?

Debuttare è sempre un'emozione particolare, c'è quel "freddino" sulla pancia, però non mi mette paura. E' arrivato il mio momento ed è quello che volevo fare lo scorso anno, farò il mio meglio per la Roma.