Il no allo Stadio della Roma è sempre più vicino e il Movimento 5 Stelle continua nella sua lotta di resistenza contro Eurnova e il progetto di Tor di Valle. La decisione del partito pentastellato sta per essere presa: il 31 gennaio, giorno della scadenza fissata dalla Conferenza dei Servizi, arriverà alla Regione Lazio l'attesa richiesta di proroga di 30 giorni, propedeutica al 'No' di inizio marzo. Un tatticismo per prendere tempo, rivela Affariitaliani.it, per attendere che si calmino le acque dell'inchiesta per abuso d'ufficio e falso che sono cadute su Virginia Raggi.
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Addio Stadio della Roma, vince il No. Raggi è troppo debole per la sfida
La decisione del partito pentastellato avrebbe come obiettivo quello di ricompattare la base romana del Movimento
Secondo i bene informati del Movimento, dietro il No ci sarebbe la regia dell’assessore Paolo Berdini, vera spina nel fianco di Euronova con la sua strategia fatta di silenzi e di continui richiami al rispetto del Pianoregolatore, lo stesso Piano che il Movimento aveva promesso di modificare, introducendo severità nell’uso del suolo e che invece è al giro di boia dei 10 anni. Lo Stadio della Roma avrebbe rimesso in moto un’economia devastata, dando alla città un grande progetto intorno al quale realizzare servizi e lavoro. Ma la storia ha in serbo tutt'altro per la Capitale.
La base chiede il ritiro della delibera di pubblica utilità o in alternativa una delibera che ridimensioni il progetto in modo tale da renderlo finanziariamente insostenibile, il No allo stadio avrebbe come obiettivo quello di ricompattare la base romana del Movimento nel rispetto dei principi oltranzisti di consumo del suolo e di lotta a ogni tipo di cementificazione dell’area romana. Tutto ciò potrebbe costare al Comune di Roma una causa milionaria da parte del proponente Eurnova che viene considerata dall’Avvocatura Capitolina giuridicamente sostenibile.
In ogni caso, se vincesse il no ci sarebbe il macigno di Eurnova sul Campidoglio. Mentre se dovesse vincere il si, i singoli esponenti del Movimento starebbero preparando una serie di ricorsi amministrativi a civli che porterebbero in tribunale con il solo vantaggio per chi è alla guida del Campidoglio, legato ai tempi dei giudizi: in modo tale che il tutto cadrà su chi governerà dopo Virginia Raggi e mettendo così al riparo l’attuale maggioranza da un’implosione causa stadio.
(Affaritaliani.it)
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