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Abete: “Lotito presidente di Lega B? Confido nel ritorno di Abodi. Sì allo stadio della Roma”

L'ex numero uno della Figc: "Serie A a 18 squadre? Sono le norme legate al tipo di distribuzione dei diritti televisivi che rendono i campionati competitivi, non il numero delle partecipanti"

Redazione

Giancarlo Abete, ex presidente della Figc, ha rilasciato una lunga intervista a "ilposticipo.it". Questo un estratto dell'intervista:

Sulla mancata elezione di Abodi:

Andrea Abodi ha lavorato molto bene in Lega di B con stile e lo spirito giusto, però la Federazione è una realtà molto più complessa, inoltre la candidatura è stata posta nell’imminenza della competizione elettorale e questo ha determinato qualche fibrillazione anche dentro la Lega stessa. Una candidatura nasce su una logica di politiche che devono corroborarsi nel tempo. La sua diversità è stata più nel tipo di approccio e ell’esperienza data dalla B. Ma risultava difficile vedere differenziazioni in ambito politico. Lotito alla Presidenza della Lega di B? Abodi ha fatto molto bene, spero si possa proseguire…”

Sulla Serie A a 18 squadre

"Ma oggi 4 campionati su 5 sono a 20 squadre, solo la Bundesliga ne ha 18. Sono le norme legate al tipo di distribuzione dei diritti televisivi che rendono i campionati competitivi, non il numero delle squadre partecipanti”.

Sulle seconde squadre:

"La loro collocazione non è ipotizzabile in Serie B, ma in area Lega Pro, per un motivo: la Lega Pro deve svolgere un ruolo formativo. Quando ero presidente della Lega di C facemmo attività di apripista con i 3 punti per la vittoria, i play off e i play out. La Lega Pro è un campionato molto competitivo per i vivai”.

Sugli stadi di proprietà:

"Lo stadio della Roma? Spero si faccia. Lo stadio oggi è fondamentale, come ha dimostrato la Juve. Gli stadi oggi devono essere fruibili e funzionali. Hanno un’importanza strategica. Ricordiamoci che la bellezza del mondo del calcio sta sempre nell’essere borderline tra la dimensione economica e quella sociale, con la seconda componente che deve rimanere sempre la più importante”.