Rodrigo Taddei
- Nazionalità:Brasile,Italia
- Età:44 (6 marzo 1980)
- Altezza:1.76 m
- Peso:70kg
- Piede:Destro
- Valore di mercato: mln
PROFILO
Biografia
Rodrigo Taddei è un ex calciatore brasiliano, nato a San Paolo il 6 marzo del 1980 in possesso del passaporto italiano. Giocava nel ruolo di centrocampista, ha cominciato a tirare calci al pallone al Palmeiras, quando era ancora un bambino. Ha dedicato nove anni della sua carriera alla Roma, a cui è rimasto sempre legato. Così come è rimasto legato all’Italia, tanto da non aver mai escluso, nel suo passato da calciatore, di poter giocare con la nazionale azzurra se fosse stato preso in considerazione. La cosa poi non si è mai concretizzata, ma Taddei non ha mai nascosto di sentirsi in parte italiano, non solo per le sue origini, ma per come sia stato accettato dal paese fin da quando era giovanissimo. Ancora oggi, pur vivendo per la maggior parte dell’anno in Brasile, torna spesso. Oltre a Roma, Taddei ricorda sempre con piacere gli anni trascorsi a Siena e a Perugia, città che gli sono rimaste nel cuore.
Curiosità
Che fine ha fatto Rodrigo Taddei? Appassionato di Futmesa – un calcio che si gioca su un tavolo che ricorda molto quello del ping pong, in cui la palla può essere colpita solo con i piedi o con la testa e deve rimbalzare sempre sul campo di gioco – si dedica a questo sport soprattutto quando è in Brasile. Torna spesso in Italia e altrettanto spesso torna allo stadio Olimpico per assistere alle partite della Roma a cui è rimasto molto legato, come si vede anche da alcuni post pubblicati suo profilo Instagram @officialtaddei.
La morte del fratello di Rodrigo Taddei. Nei suoi primi anni in Italia, ancora giovanissimo, Rodrigo Taddei ha perso il fratello minore Leonardo, in un incidente stradale. Subito dopo la partita, che ha regalato la promozione in serie A al Siena – squadra che ha portato in Italia il calciatore brasiliano – Rodrigo e il fratello hanno avuto un incidente stradale a causa dello scoppio di uno degli pneumatici. L’automobile è finita fuori strada e il fratello di Rodrigo Taddei ha perso la vita. A bordo della vettura c’erano anche l’allora calciatore del Siena Pinga e altri due ragazzi.
Il motivo dell’esultanza di Taddei? Rodrigo Taddei, dopo la morte del fratello, ha cominciato ad esultare ad ogni gol mettendosi la mano sul petto e mimando il battito del cuore, un gesto compiuto proprio in ricordo di Leonardo.
La carriera
Rodrigo Taddei ha cominciato a giocare a calcio nel Palmeiras, entrando a far parte delle squadre giovanili quando ancora era un ragazzino. Le prime informazioni del giocatore risalgono alla fine degli anni 90, fino a quando nel 1999 è entrato a far parte della prima squadra e ha fatto il suo esordio nel calcio professionistico. E’ rimasto al Palmeiras fino al 2002, dopo aver giocato – tra i ‘grandi – 21 partite e segnato una rete. A portarlo in Italia è stato il Siena dove ha giocato il primo anno in serie B. Nel 2003 il club toscano ha ottenuto la promozione nella massima serie per la prima volta nella storia, consentendo così al calciatore di mettersi in luce anche contro i grandi club italiani. La sua avventura con i toscani stava rischiando di chiudersi nel peggiore dei modi, perché nel 2004 non ha voluto firmare il rinnovo del contratto per svincolarsi a parametro zero e la società bianconera lo ha messo fuori rosa. Per diverso tempo si è detto che quella scelta fosse stata fatta proprio perché Taddei si era messo già d’accordo con la Roma per l’anno successivo. Fatto sta che, per dissidi con il Siena, ha saltato gran parte della stagione rimanendo a guardare. Poi di fronte alla possibilità che potesse avviare un’azione legale, il Siena lo ha reintegrato. A quel punto la società toscana e la Roma hanno raggiunto un accordo economico e Taddei, nell’estate del 2005, è diventato un giocatore giallorosso. Ha lasciato il Siena dopo 75 partite e segnato 14 gol. Approdato in giallorosso, con l’arrivo di Spalletti sulla panchina della squadra, ha giocato subito da titolare e alla prima stagione ha giocato 53 partite (e segnato 9 gol), tra coppe e campionato. Ha immediatamente conquistato la fiducia nel tecnico, con la sua capacità di correre su tutti i palloni, la velocità e le caratteristiche che si adattavano perfettamente alle richieste dell’allenatore. Taddei era un giocatore abile nel dribblare gli avversari e che si è adattato sempre a giocare in ogni ruolo dell’attacco. Esterno destro alto, ha occupato praticamente tutte le zone in avanti, anche come prima punta. Era veloce ma anche tecnico, con una forte tenuta atletica ed era una pedina importantissima per il modulo di Spalletti che poteva contare su di lui proprio per la sua duttilità e disponibilità al sacrificio. Per lo stesso motivo si è fatto amare velocemente dai tifosi della Roma e lui ha ricambiato legandosi ai colori giallorossi. Rimasto per nove stagioni nella capitale ha giocato 296 partite in tutto e segnato 31 reti. Con la maglia della Roma ha giocato in Coppa Uefa e in Champions. La prima rete europea è arrivata contro il Basilea nella sua prima stagione di permanenza nella capitale, il 14 dicembre del 2005. In campionato invece l’esordio con il gol è arrivato il 2 ottobre contro la sua ex squadra, il Siena, in una partita che la Roma ha perso per 3-2. Nell’ottobre della stagione successiva invece ha lasciato dietro di sé una serie di avversari, compiendo un gesto tecnico che ha fatto il giro delle tv, chiamato l’Aurelio e consiste in sostanza in una serie di dribbling con cui vengono superati gli avversari, senza mai perdere la palla spostando il pallone con un solo piede, mentre l'altro è mantenuto in appoggio. Venne chiamato così perché è stato proprio Taddei a dedicare la giocata ad Aurelio Andreazzoli, collaboratore tecnico di Spalletti ai tempi della Roma. Lo stesso gesto lo ha compiuto durante gli ottavi di finale di Coppa Uefa contro il Lione, vinto dai giallorossi e compiuto per superare Abidal che non ha potuto far altro che veder scappare via il suo avversario palla al piede. Era il marzo del 2007. Nel 2008 ha segnato uno dei due gol che hanno permesso alla Roma di vincere contro il Real Madrid in Champions League. Nel 2010 ha subito un infortunio che lo ha tenuto lontano dal campo per un mese, al suo rientro, il 27 gennaio del 2011, ha segnato il 2-0 alla Juventus in Coppa Italia con una semi rovesciata. Erano i quarti di finale della competizione. Andato via Spalletti ha continuato a mostrare la sua duttilità, con Luis Enrique e anche con Zeman che lo hanno arretrato fino a farlo diventare un terzino. Con Rudi Garcia perde la sicurezza del posto, più di quanto non fosse già avvenuto con o due precedenti allenatori. Il francese lo utilizza come intermedio di centrocampo, o anche come mediano davanti alla difesa, a seconda del modulo scelto. Nel 2013-14 ritrova più spazio a causa del ko di Strootman (infortunato al ginocchio) ed è tornato a far vedere tutte le sue capacità tecniche e tattiche. Ad aprile ha segnato contro il Parma ma il suo contratto è in scadenza e, nonostante le promesse della società (passata in mano all’americano Pallotta), il rinnovo di un anno non è mai arrivato. Anche dopo aver smesso di giocare a pallone, Taddei spesso ha ricordato quel periodo come uno dei più difficili della sua carriera. Molto legato alla Roma, il brasiliano sperava di chiudere la carriera in giallorosso; invece, il sogno si è infranto su una promessa mai mantenuta da parte della società. Così, nel giugno del 2014, si è svincolato a parametro zero, dopo 9 stagioni. A parametro zero è passato al Perugia in Serie B, all’età di 34 anni. Ha segnato su rigore al suo esordio con la maglia degli umbri, in Coppa Italia. Mentre in campionato ha giocato la sua prima partita contro il Bologna, vinta dal Perugia per 2-1. E’ rimasto in maglia biancorossa per due stagioni, ha giocato 40 partite e segnato tre reti. Alla fine della stagione 2015-16 ha dato l’addio al calcio giocato rescindendo il contratto – in scadenza nel 2017- con il Perugia.