Trionfa il Barça di Luis Enrique, torna in lacrime da Berlino la Juventus di Allegri. Ed un'altra stagione va ufficialmente in archivio tra mille emozioni e grandi sorprese. E' già tempo di pensare al futuro, al nuovo anno, soprattutto per la Roma costantemente immersa nel caos e nelle polemiche. Il rapporto con Garcia per ora va avanti, Pallotta è stato chiaro. Ma molte cose dovranno cambiare. Il progetto tecnico ha bisogno di un rilancio immediato, Sabatini sta lavorando per questo. Al resto dovrà pensarci un allenatore che almeno a parole, otto giorni fa è apparso arrendevole e poco entusiasta.
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Verso la Champions che verrà: la Roma sogna l’incidente statistico…
Quarti e semifinali non sono traguardi irraggiungibili. Negli ultimi 15 anni, tante outsider hanno portato a termine grandi imprese
La Roma è nel limbo, non sa più cos'è e soprattutto cosa vuole essere. Dai proclami dei mesi scorsi ("Vinceremo lo scudetto", "Se non sarà quest'anno sarà il prossimo") si è passati alle dichiarazioni di resa anticipata del mister e al silenzio (assenso?) dei dirigenti. In ogni caso, è già futuro. Con un secondo posto in campionato quantomeno da difendere, se non da migliorare, anche se il gap con la Juve è apparentemente incolmabile (cit.), ed una Champions League da affrontare con timori e incognite.
E' cambiato molto rispetto a dodici mesi fa. L'umore dell'ambiente è diverso, le sensazioni attorno alla squadra non sono più le stesse, e Garcia (sempre a parole) ha confermato che qualche passo indietro, sul piano dei reali obiettivi, è stato fatto. Quindi? Il gol di Yanga-Mbiwa nel derby è servito solo a garantire un po' di soldi freschi alle casse societarie, oppure si andrà nella grande Europa con il desiderio di combinare realmente qualcosa di buono? Vincere è quasi impossibile, ma la storia recente ci dimostra che le imprese, anche le più insperate, sono alla portata di chi è disposto a crederci.
In primis, bisognerà appellarsi alla fortuna. Poiché sarà fondamentale non incappare in un girone di ferro. E facile non sarà, visto che la Roma, grazie alle pregevoli esibizioni europee (...) dell'ultima stagione, dovrebbe ripartire nuovamente dalla quarta fascia. La prima è già di fatto completa, con l'inserimento, a partire dal prossimo anno, delle vincitrici dei più importanti campionati europei. Quindi Barcellona, Chelsea, Bayern Monaco, Juventus, Benfica, PSG, Zenit e PSV Eindhoven. Ciò significa avere l'opportunità di prendere un avversario più abbordabile dall'urna 1, ma rischiare al tempo stesso un doppio incrocio terrificante (ad esempio, Bayern Monaco e Real Madrid), visto che molte big (il Real appunto, oltre all'Atletico, all'Arsenal, al City e allo United se passerà il playoff) saranno costrette a scalare in seconda fascia. Senza considerare che anche l'urna 3 proporrà formazioni di spessore (ad esempio, Siviglia e Lione). Il prossimo 27 agosto, dunque, bisognerà farsi il segno della croce.
Poi c'è la storia degli ultimi quindici anni, che ci dice che il sogno di fare strada e divertirsi è tutt'altro che impossibile. Persino la seconda Roma di Garcia, un po' sbadata e svagata, ha sfiorato l'accesso alla seconda fase del torneo, rovinandosi con le proprie mani a Mosca (incassando il gol dell'1-1 al 93'). Bisogna recuperare necessariamente lo spirito di qualche mese fa, che portò la squadra a schiantare il CSKA all'Olimpico (5-1) e a mostrare calcio moderno e di qualità all'Etihad Stadium, attirando su di sé le attenzioni e l'interesse del Vecchio Continente. Dai sette schiaffi interni col Bayern qualcosa s'è inceppato. Dicevamo della storia. Va detto che negli ultimissimi anni la forbice tra i top club europei (Barça, Real Madrid, Bayern, Chelsea) e il resto della compagnia si è notevolmente acuito. Ma già prendendo in considerazione le ultime tre stagioni, possiamo notare che la finale ha sempre avuto un'ospite a sorpresa: il Borussia Dortmund nel 2013, l'Atletico Madrid nel 2014 e la Juventus nel 2015. Tutte e tre sconfitte ok, ma in grado comunque di arrivare a giocarsi l'atto conclusivo del torneo.
Chiedere alla Roma l'approdo in finale è decisamente troppo. Ma le semifinali e soprattutto i quarti non sono affatto un traguardo irraggiungibile. Tanto che la Roma stessa, ai tempi di Spalletti, ci riuscì per ben due volte: nel 2007 e nel 2008, in entrambi i casi eliminata dal Manchester United di Cristiano Ronaldo. Quest'anno i quarti son toccati al Monaco di Jardim, che partiva dalla quarta fascia, proprio come la Roma, e che nessuno immaginava tra le prime otto d'Europa. Altri esempi? Ce ne sono un paio clamorosi. Il Malaga di Manuel Pellegrini, che nel 2013 sfiorò incredibilmente l'accesso alle semifinali, salvo subire una pazzesca rimonta in extremis dal Borussia Dortmund. E l'APOEL Nicosia, modestissima squadra cipriota, che nel 2012 ebbe l'onore di ritrovarsi ai quarti, poi fatta fuori dal Real. Leeds, Villarreal e Schalke 04 giunsero a un passo dalla finale, rispettivamente nel 2000, nel 2005 e nel 2011. Nel 2004 tre delle prime quattro classificate furono outsider: Porto, Monaco e Deportivo. Nel 2002, a Glasgow, a contendere la coppa al Real Madrid fu il Bayer Leverkusen di Klaus Toppmoller. Imprese, sì. Ma non impossibili. Basta crederci, vero Garcia?
Gli "incidenti statistici" in Champions League degli ultimi 15 anni
2000-2001
Leeds in semifinale.
Galatasaray ai quarti.
2001-2002
Bayer Leverkusen in finale.
Panathinaikos ai quarti.
2003-2004
Porto e Monaco in finale.
Deportivo la Coruna in semifinale.
2004-2005
PSV Eindhoven in semifinale.
2005-2006
Villarreal in semifinale.
2006-2007
Roma e PSV Eindhoven ai quarti di finale.
2007-2008
Roma, Schalke 04, Fenerbahçe ai quarti di finale.
2008-2009
Villarreal e Porto ai quarti di finale.
2009-2010
Lione in semifinale.
Bordeaux e CSKA Mosca ai quarti.
2010-2011
Schalke 04 in semifinale.
Tottenham e Shakhtar ai quarti.
2011-2012
Benfica, APOEL Nicosia e Marsiglia ai quarti.
2012-2013
Borussia Dortmund in finale.
Malaga e Galatasaray ai quarti.
2013-2014
Atletico Madrid in finale.
2014-2015
Juventus in finale.
Monaco e Porto ai quarti.
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