(Il Romanista - V.Meta) - Non poteva scegliere giorno migliore per varcare il cancello del Bernardini per la prima, Rudi Garcia. Cominciare a lavorare per la Roma nella giornata in cui la Roma celebra il dodicesimo anniversario del suo terzo scudetto aiuta ad attenuare la nostalgia e fa subentrare un sentimento diverso, il desiderio di emulazione. Anche perch? questa Roma, come la dirigenza e lo stesso nuovo tecnico hanno ripetuto nella presentazione newyorkese, ha una gran fame di successi. Per saziarla tornando a mettere qualcosa in bacheca cinque anni e mezzo dopo l?ultimo trofeo, da oggi a Trigoria si far? sul serio: il tecnico ? atteso in mattinata per una serie di riunioni organizzative.
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Rudi a Trigoria nel giorno storico
(Il Romanista – V.Meta) – Non poteva scegliere giorno migliore per varcare il cancello del Bernardini per la prima, Rudi Garcia.
C?? da definire il ritiro di Riscone (dove l?hotel ? prenotato dal 14 luglio), da mettere nero su bianco la composizione dello staff che affiancher? Garcia e poi da stabilire obiettivi e strategie di mercato per mettergli a disposizione la rosa pi? idonea alla sua idea di calcio. Interlocutore privilegiato sar? ovviamente Walter Sabatini, l?uomo che pi? di tutto ha voluto Garcia in giallorosso e al quale adesso spetter? il compito di esaudirne le richieste, magari a cominciare dal giovane pupillo Lucas Digne. ?In attesa di prendere confidenza con l?italiano (per il momento chi vuole parlare con lui pu? scegliere fra il francese e lo spagnolo), Garcia avr? modo di conoscere il centro tecnico in cui lavorer? quotidianamente, mentre insieme alla dirigenza verr? fissata la data della presentazione ufficiale alla stampa italiana (mercoled? potrebbe essere il giorno buono).
Non vede l?ora di cominciare la sua nuova avventura, il tecnico francese. E non vede l?ora di ricominciare nemmeno la Roma, mai come quest?anno affamata di successi. Non che i tifosi abbiano mai perso l?appetito quando si parla di vittorie (lo striscione "mai schiavi del risultato", qualcosa di mai visto in Italia, appartiene a un?altra storia e anche a un?altra filosofia), anzi: spesso nelle ultime due stagioni si ? avuta l?impressione che la squadra non fosse all?altezza della sua tifoseria, e i primi a riconoscerlo sono stati gli stessi giocatori.
Adesso, per?, la fame ha contagiato la societ?, al punto da indurla a ribadire il concetto anche attraverso il battage pubblicitario per la campagna abbonamenti, in cui si vede una Curva Sud dalla quale sbuca un branco di lupi. D?altra parte, se voleva puntare sulla fame di vittorie, la Roma non poteva scegliere giorno pi? adatto per dare il via alla nuova stagione. ?Anche perch? a rendere presente e vivo il suono del diciassette giugno duemilauno c?? sempre Francesco Totti, unico reduce di quella Roma da sbornia, e oggi pi? che mai punto fermo dal quale ripartire. Garcia lo sa e aspetta di conoscere personalmente il Capitano, tanto qualunque sia il sistema di gioco che alla fine decider? di adottare, sar? difficile che non ci sia un posto per Totti. Al Capitano, del resto, la fame non ? mai mancata. [...]
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