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‘RADIO PENSIERI’, PIACENTINI: “Per me il ‘big game’ è quello di domenica contro il Napoli”

Continua la nostra rubrica quotidiana che accompagna i lettori che non possono ascoltare i commenti di conduttori ed opinionisti delle radio locali

Redazione

Quello delle Radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Sì, anche le altre città hanno degli spazi dedicati allo sport, e magari anche la loro stazione dedicata alla squadra del luogo. Non si troverà mai, tuttavia, una voce altisonante e popolare come quella proveniente dagli apparecchi della Capitale; una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo, e una folla di appassionati pronti a sintonizzarsi all’ora concertata. Ogni protagonista va a comporre un grande collage che riempie di spunti, approfondimenti e contraddizioni la settimana del tifoso. Un ciclo continuo, che si rinnova sulle frequenze FM locali ogni giorno, di partita in partita, stagione dopo stagione.

GIANLUCA PIACENTINI (TeleRadioStereo):Ora ce ne sono due di Prefetti, almeno uno parlasse 10 minuti con Pallotta. In questo momento servirebbe dialogo per risolvere la questione. Domani il ‘big game’? Qui c’è tutta una filosofia che non si sposa bene con le ambizioni dei tifosi. Io credo che se chiediamo a 100 tifosi della Roma, per 99 la grande partita è quella con il Napoli. Il big game a mio avviso è quello di domenica, ma capisco che in società la pensino diversamente. Penso che Dzeko non sia messo nelle migliori condizioni di rendere al meglio da questa squadra che non ha un gioco. È un giocatore che sembra avulso dal resto della squadra che non ha ancora capito come poter giocare per lui”.

DAVID ROSSI (Roma Radio):Ieri Salah è tornato in gruppo, mi sembra molto importante. Sulla carta domani la partita è decisiva, domenica no. Il match è molto insidioso, loro sono venuti qua la settimana scorsa, si sono acclimatati, c’è questo approccio epocale da parte del Bate Borisov che in 90’ si gioca la storia. Loro giocheranno con la libertà mentale che hanno gli sfavoriti, sapendo di aver tutto da guadagnare e nulla da perdere. Se battessero la Roma sarebbero eroi nazionali”.

ALESSANDRO PAGLIA (Roma Radio):Domani c’è la prima partita da dentro o fuori della stagione. Domani è una finale e tutto è nelle nostre mani, questo girone ci ha aspettato. È una partita difficile, noi siamo in un momento particolare iniziato con la sosta, mentre dall’altra parte c’è una squadra che si gioca la partita più importante della propria storia. Se la Roma fa la Roma domani non c’è partita, se noi siamo quelli che abbiamo visto nel primo tempo di Torino o quelli con l’Atalanta il rischio di non passare il turno è elevato. La mia speranza è quella di rivedere la Roma di tre settimane fa”.

SANDRO SABATINI (Radio Radio):L’allenatore è un vaso di cocci in mezzo a vasi di ferro. All’allenatore gli devi stare addosso 24 ore su 24 per tirare fuori il meglio, perché è un uomo che a volte si sente solo ed altre si monta la testa. Detto questo, io credo che Garcia non mi entusiasmi, ma non lo faceva nemmeno il primo anno. Piano piano si sono visti i limiti di un allenatore che non si distacca dal suo modo di giocare. Ma mettetevi anche nei panni di Garcia, sapere che sei un ‘dead man walking’ sicuramente non aiuta”.

NANDO ORSI (Radio Radio):Secondo me Garcia è un allenatore buono ma non da grande squadra, è monotematico, difficilmente si inventa qualcosa, ma da qui a dire che è il male della Roma ce ne vuole, si dà un alibi a tutti gli altri, giocatori e proprietà inclusi. Se Dzeko mi deve fare quello che fa Totti, ovvero stare a 20 metri dall’area, allora metto Totti”.

ILARIO DI GIOVAMBATTISTA (Radio Radio):Ho capito che non c’è più scampo per il futuro di Garcia: deve vincere lo scudetto, altrimenti per lui è finita. Sul fronte Roma non si fa altro che parlare della mancanza del gioco, ma noi siamo proprio sicuri che sia soltanto colpa dell’allenatore? E i giocatori? E la proprietà? Io ho il sospetto che all’interno della Roma non ci sia troppa vita d’atleta, su alcuni ne ho la certezza, su altri non lo so. La squadra potenzialmente ha grandi possibilità, ma se non ti comporti come ti devi comportare è inutile. Vincere comporta anche sacrifici. Secondo me la Roma normale vince 3-0 con il Bate, ma sarà una Roma normale?”.

ROBERTO RENGA (Radio Radio):Baldissoni è simpatico, ma che esperienza ha di calcio? Ha giocato nella nazionale degli avvocati. L’unico che ha esperienza, ma da direttore sportivo e talent scout, è Sabatini. Troppo facile prendersela con Garcia. Per Pallotta la Roma è uno dei mille affari della sua vita. Trovo strano che ci siano organi di informazione a Roma in questo momento che prendono per oro colato qualunque cosa venga detta da una società, nessuno va a sentire se è vero o no. Domani la Roma vince 3-0”.

FURIO FOCOLARI (Radio Radio):Questa è una partita da dentro o fuori, in altri tempi i tifosi della Roma sarebbero stati in 60mila, invece stasera ce ne saranno a malapena 30mila. La Roma ha una crisi di gioco, non riesce a portare avanti un discorso tecnico, ha una difesa ballerina ma non ha un problema di spogliatoio come nella Lazio. La Roma domani sera vince”.

FRANCO MELLI (Radio Radio):Da quando sono arrivati gli americani è cambiato tutto, il mondo giallorosso, le sue tradizioni, il modo di vivere il calcio, il rapporto tifosi-società. È cambiato tutto quindi bisogna aspettarsi di tutto. Si parte dall’assunto sbagliato che la Roma abbia fatto un salto di qualità passando dai Sensi a questi signori. La Roma non ha fatto alcun salto di qualità, ha vinto più la Lazio in questi anni. Invece la gente si riempie la bocca di questi americani. Per la partita di domani non sarei proprio così ridanciano, questa Roma è inaffidabile, non sai mai quello che può succedere. Secondo me vince, ma non sono convinto che pronti-via fa subito due gol”.

DARIO BERSANI (TeleRadioStereo):Augurarsi l’esonero di Garcia vorrebbe dire augurarsi la disfatta della Roma, e sinceramente io non ci sono mai riuscito. Continuano a parlare tanti personaggi che non dovrebbero parlare in questo momento, c’è il presidente, se deve parlare parlasse lui. Questa sembra un momento in cui la Roma può rimpiangere tutti, e non è così. Non rimpiango un calciatore come Ljajic, qui è stato spesso un ectoplasma. Sappiamo delle sue buonissime capacità tecniche, che avesse i numeri lo sapevamo, ma non sarà mai uno che trascinerà la squadra. Adesso si rimpiange pure Destro”.

AUGUSTO CIARDI (TeleRadioStereo):Le parole di Sabatini? Non mi è piaciuto il modo. Il verbo affondare secondo me non lo devi usare, è un discorso di forma. Perché c’è questo accanimento nei confronti della Roma? Probabilmente perché in questa stagione ci si aspettava molto di più da questa squadra. Io non rimpiango i giocatori che non ci sono più, rimpiango i mancati gol di Dzeko perché non c’è uno schema offensivo che sia uno”.