Non ci sarà il tappeto sonoro assordante di 30mila fischietti ad accendere una gara che era già isterica di suo: quel rumore se l’aspettavano tutti, soprattutto Romelu Lukaku, l’ex re diventato “traditore” e centro di gravità di questo Inter-Roma da ogni lato lo si guardi, scrive Filippo Conticelli suLa Gazzetta dello Sport. Ebbene, quel frastuono generale non ci sarà, lo ha deciso il questore di Milano, Giuseppe Petronzi, nel pomeriggio di ieri alla fine di una giornata convulsa tra riunioni, pareri incrociati e mail ufficiali rimbalzate tra Roma e Milano.
La Gazzetta dello Sport
Stop dalla Questura: salta la protesta ultras per il ritorno di Lukaku
La decisione di distribuire così tanti fischietti, che sarebbero stati attivati ad ogni tocco di palla del belga, arriva da lontano — gli ultrà interisti l’avevano annunciata da un mese circa — e col passare dei giorni il tam tam era montato tra tutto il resto della tifoseria nerazzurra: molti che magari non avrebbero avuto accesso alla dotazione della curva probabilmente si sarebbero “armati” in autonomia facendo crescere la cifra ben oltre 30mila. E, invece, niente accesso per nessuno: i controlli saranno più rigidi del solito all’ingresso per evitare che venga introdotto questo oggetto, apparentemente innocuo ma diventato un simbolo. Rappresenta il clima di tensione crescente per il ritorno di Lukaku dopo la giravolta estiva sul mercato.
Ieri in mattinata si era infatti riunito il Gos, Gruppo Operativo di Sicurezza con, tra gli altri, un funzionario di polizia nominato dal questore, gli addetti alla sicurezza dei due club e i rispettivi Slo (Supporter Liaison Officer), ovvero i dirigenti che hanno il compito di tenere il contatto con la tifoseria organizzata. In quel contesto è stata richiesta una foto dei fischietti della discordia per verificare con non fossero di ferro e quindi potenzialmente pericolosi: erano di plastica, colore nero, con tanto di cordino da legare al collo. A quel punto, informalmente, è stato dato un ok all’iniziativa e i 30mila oggetti sono stati scaricati, giusto dietro la curva nord nerazzurra per organizzare la distribuzione prima della partita. A quel punto, la Roma sostiene ufficialmente di non aver fatto passi ufficiali per fare cambiare la decisione. Fonti istituzionali, invece, sostengono che nel pomeriggio sarebbe arrivata una Pec giallorossa alle prefetture e alle questure di Roma e Milano con in copia gli ufficiali Figc e la procura federale. Si sarebbe fatto riferimento, tra le altre cose, a un passaggio dell’articolo 62 delle norme interne federali sulla tutela dell’ordine pubblico, in base al quale vanno presi «tutti i provvedimenti idonei ad impedire che lo svolgimento della gara sia disturbato dal suono di strumenti che rechino molestia».
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