Quella della Roma non è una stagione sportiva, è la Legge di Murphy applicata al calcio: "Se c'è una cosa che può andare male, lo farà". Poteva esserci di peggio nella finora semitragica annata giallorossa? Sì, qualcosa di peggio c'era ed è puntualmente accaduto: vedere ancora una volta il progetto del nuovo stadio, crocevia del futuro del club, avvolto nelle polemiche e negli scandali a causa di corruzioni e tangenti al centro di un'inchiesta giudiziaria che ieri ha sconquassato la capitale e portato all'arresto di Marcello De Vito, che guidava in qualità di presidente del Consiglio comunale di Roma Capitale i lavori dell’Assemblea capitolina che si occupavano del progetto per la realizzazione del Nuovo Stadio della Roma. L'accusa è avere incassato somme dal costruttore Luca Parnasi per favorire il progetto. Ma va chiarito subito un punto: se il club è responsabile degli errori di mercato, tecnici o strutturali interni, nella questione stadio è soltanto parte lesa.E con la Roma lo sono i suoi tifosi, scrive Di Caro su La Gazzetta dello Sport.
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Stadio Roma, ma non paghino società e tifosi
Se il club è responsabile degli errori di mercato, tecnici o strutturali interni, nella questione stadio è soltanto parte lesa. E con la Roma lo sono i suoi tifosi
Un iter infinito, pieno di cambiamenti e polemiche. Mancano però solo due passaggi: l'approvazione del Consiglio comunale della variante del piano regolatore che recepisce le indicazioni giunte dalla conferenza dei servizi e poi l'ultimo sì, quello della Regione. Procederanno con una inchiesta in corso? Roma ha vissuto ieri l'ennesima pagina nera di una città che sembra incapace di rialzarsi, zavorrata da incapacità, malaffare, incuria e ruberie. Ma la Roma e i suoi tifosi in tutto questo non c'entrano. E vanno rispettati e salvaguardati.
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