Se è vero che tre indizi fanno una prova, allora ecco spiegato perché Eusebio Di Francesco ci sta pensando su. Perché poi, nel momento della difficoltà, con Cagliari, Torino e Juventus ha sempre cambiato così, passando dal 4-3-3 al 4-2-4, con l’inserimento di una punta in più al posto di un centrocampista e l’accentramento di Schick al fianco di Dzeko.
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Roma, tentazione 4-2-4. Con Schick e Dzeko si può
Di Francesco sta pensando al cambio di modulo, per ora solo in corsa
Come scrive Andrea Pugliese su "La Gazzetta dello Sport", in tutte e tre le occasioni, con il cambio in corsa, la Roma ha trovato pericolosità, occasioni e peso offensivo. È innegabile che se con il 4-3-3 la Roma dell’ultimo mese sembra un pochino impantanata, con il 4-2-4 ha una fluidità di manovra migliore. Il problema, ovviamente, è però l’equilibrio, nel senso che giocare dal via con il 4-2-4 comporta uno stress fisico e mentale altissimo (oltre a dover rinunciare a un centrocampista). Servono sincronismi ed automatismi quasi perfetti, proprio per evitare sbilanciamenti e il rischio di continue ripartenze. Decisivi ovviamente gli esterni: sono loro che devono garantire l’equilibrio con i ripiegamenti, facendo sì che il 4-2-4 diventi 4-4-2 in fase difensiva.
Ecco perché il giocatore ideale per scegliere questa strada fino in fondo sembra essere Alessandro Florenzi. Alto, però, da esterno destro d’attacco. Perché la sua resistenza, le sue fibre muscolari e il suo dinamismo sono perfetti per il ruolo e per quello schema lì. Il problema, però, è che con l’infortunio di Karsdorp la soluzione di Florenzi alto è andata definitivamente in soffitta.
Di Francesco ci sta pensando su. Per ora, però, solo in corsa.
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