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rassegna stampa

“Roma, seguimi”: Di Francesco detta le regole

Il tecnico spiega i comportamenti al gruppo. E discute con un tifoso: "Io ho senso di appartenenza"

Redazione

Il senso di appartenenza. Il primo giorno di allenamento della nuova Roma si è incastrato proprio su quel concetto lì. Perché Eusebio Di Francesco ci tiene da morire, tanto da ricordarlo alla squadra in un mini-discorso pre allenamento sulle regole, ma non solo al gruppo. Già, perché i primi passi del Di Francesco giallorosso sono stati caratterizzati anche da un caldo scambio di opinioni con un tifoso proprio sul senso di appartenenza, scrive Andrea Pugliese su "La Gazzetta dello Sport".

Il tifoso si lamentava che i giocatori non si fossero degnati di salutare i tifosi ed Eusebio che ha cercato di calmare le acque con il dialogo. Fino a che non è stato accusato di mancanza di senso di appartenenza, momento in cui il nuovo allenatore della Roma ha replicato così: "Su questo hai sbagliato persona, te lo assicuro. E poi mi parli di rispetto, ma cosa vuol dire mancanza di rispetto? Fermarsi a dare la mano uno a uno. Io vi ho salutato subito, i giocatori lo faranno dopo". E così in effetti è stato, quando la squadra si è poi spostata sul campo principale, per una partitella sui 70 metri di 25 finita a reti inviolate. Poteva segnare Perotti, ma Alisson gli ha neutralizzato il rigore.

Nel mini-discorso di circa dieci minuti in palestra, Di Francesco è stato molto chiaro: "Ve lo dico oggi e non ve lo dico più, questo è quello che mi interessa". E cioè il rispetto delle regole comuni, la puntualità negli allenamenti e negli appuntamenti di squadra, il divieto assoluto di usare i telefonini nei momenti di aggregazione e la cura del saluto, dell’educazione, delle buone maniere insomma. Quattro punti cardine che per il tecnico servono alla convivenza. Quattro capisaldi che aiutano anche a costruire il senso di appartenenza.