Non c’è neanche bisogno di aspettare il Verona per cucirsi il settimo scudetto di fila: la Juve prende un punto ed è campione anche per l’aritmetica, oltre ogni astruso calcolo sulla differenza gol rispetto al Napoli. La Roma, ormai in Champions, deve ancora conquistarsi il terzo posto nel derby privato con la Lazio: le basterà un punto con il Sassuolo.
rassegna stampa
Roma e Juve non litigano, Nainggolan invece sì
Pareggio senza emozioni, col centrocampista che si fa espellere. Adesso ai giallorossi basta un punto per difendere il terzo posto
Non era impossibile immaginare un pari, scrive Fabio Licari su "La Gazzetta dello Sport", e non si poteva chiedere troppo a una sfida così, sebbene la Roma ci abbia provato di più. Ma a un certo punto, a metà ripresa, è arrivato lo stop, ben prima che Tagliavento fischiasse la fine. "Agitato" fin lì dai tentativi di Kolarov, Dzeko e Bernardeschi, lo 0-0 s’è scolpito sul campo. Prima quando Nainggolan – all’ennesimo tentativo – è riuscito finalmente a farsi espellere.
Per un tempo è stata partita abbastanza vera, interpretata come da copione. Roma che fa gioco, bianconeri comprensibilmente con la testa alla doppietta, cosa che mette a rischio il pari. Nel secondo tempo c’è più Juve e non solo per l’espulsione del Ninja: è che Dybala ha ritrovato la voglia di aggredire in dribbling, giocando spesso più avanti di Higuain versione simil-Dzeko, cioè regista offensivo, ma incapace di liberarsi per il tiro.
Quello dei 7 scudetti di fila non è l’unico record. Allegri non era mai arrivato a quota 92: i 95 punti non sono impossibili contro il Verona, in ogni caso sarà il terzo punteggio di sempre. La Roma risponde con una stagione comunque finita meglio di com’era cominciata. Probabile terzo posto. Ancora Champions, direttamente dai gruppi, e l’inesperienza pagata contro il Liverpool servirà a tecnico e giocatori. E poi c’è la semifinale da esibire, traguardo che ha comunque nobilitato una stagione.
Per la Roma diventare più forte sarà meno facile, causa vincoli del fair play finanziario: può darsi sia arrivata l’ora di sacrificare Nainggolan, mentre Schick dovrà tornare quello della Samp. Di Francesco, con un anno in più, non può che far meglio.
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