"Proviamo a chiudere questo mini-ciclo nel miglior modo possibile". Sono le parole di Ivan Juric alla vigilia di Monza-Roma, con il tecnico giallorosso che sperava di centrare la terza vittoria consecutiva in campionato (dopo quelle ottenute in precedenza contro Udinese e Venezia), per risalire ancora di più la china, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport. Alla fine è andata diversamente (e anche con un bel carico di rabbia), ma il primo mini ciclo è andato ugualmente in soffitta, comprese le due partite di Europa League contro Athletic Bilbao ed Elfsborg. Ed un primi bilancio sulle scelte dell' allenatore giallorosso può già essere tracciato. Promossi Tra quelli che Juric considera fondamentali ci sono sicuramente Svilar, Dovbyk, Angelino e Ndicka, a cui strada facendo si è andato poi aggiungendo anche il giovane Pisilli. Giocatori che in queste cinque partite gli hanno dato risposte altamente o anche solo mediamente positive. Svilar lo ha salvato contro il Venezia, ci ha provato contro l'Elfsborg ed anche a Monza nel primo tempo ha piazzato una parata super su Maldini. Ndicka è uno dei pochi che Juric non toglie mai, in attesa che possa capirsi qualcosa di più su Hummels. Esattamente come Angelino, "il mio Dimarco", ha detto il croato la scorsa settimana. Quindi le due gemme, Pisilli e Dovbyk. Il centrocampista è la nota lieta di questo periodo e non solo per la convocazione in nazionale o per il gol al Venezia, ma per come riesce a riempire sempre la partita di tante buone cose. Dovbyk, invece, è l'unica vera certezza in un attacco che latita. Dei 9 gol segnati finora in 9 partite totali, quasi la metà li ha segnati lui: 4. Dopo qualche passo falso iniziale, l'ucraino si è sciolto e sta dimostrando quanto può essere importante per questa squadra. Poi ci sono quelli a cui Juric ha dato delle opportunità o in cui crede ancora, ma che finora hanno offerto un rendimento da "rivedere". Tra questi il primo della lista è ovviamente Matias Soulé, l'argentino che è stato pagato 26 milioni più 4 di bonus e che è arrivato come il fiore all'occhiello della campagna acquisti (insieme a Dovbyk).
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La Gazzetta dello Sport
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