A Firenze e alla Fiorentina Claudio Ranieri è legatissimo: una promozione, una Coppa Italia e una Supercoppa, ricordi dolcissimi di ormai 25 anni fa. Oggi però all’Olimpico, Ranieri non avrà tempo di ripensare a quando si godeva le bellezze di Firenze e allenava la Fiorentina di Batistuta in cui giocava anche Stefano Pioli. Come riporta La Gazzetta dello Sport, il presente di Ranieri si chiama Roma e racconta di uno spogliatoio in crisi di fiducia, di un presidente lontano, un capitano che non sa se continuare a giocare, una bandiera che cerca la sua strada e dei tifosi sempre più esasperati: "Ci hanno sostenuto sempre, adesso mi auguro che le sconfitte ci diano benzina per reagire". Se lo augurano Ranieri e tutti, a Trigoria. Ma come la formazione è piena di incognite, lo è anche l’atteggiamento tattico, ma sopratutto mentale che avrà la squadra: "Voglio uomini in grado di reagire alle avversità. Se le cose andassero bene potrei giocare anche io, ma ora serve che i giocatori si aiutino tra loro. Quando tutto va così servono esperienza, oltre che i giovani, e una squadra corta, compatta. Il Napoli ha corso quanto noi, ma da squadra. Noi no. Non capisco perché tutti vogliano imitare il tiki taka, non bisogna correre rischi". Chissà chi ci sarà in panchina e chi in campo tra qualche mese: in molti forse cambieranno aria. E quindi: in porta dubbio Mirante Olsen, in attacco Dzeko non è al meglio e, in ogni caso, non ci sarà la coppia con Schick: "Qui devo fare un po’ il farmacista e valutare chi sta bene e chi no, ragionando anche sui tre cambi. Edin ha un versamento all’anca e ha giocato con un “meloncino” alla caviglia, mi prendo anche la rifinitura per decidere". Non quella di ieri, quella di stamattina. Ranieri sceglie di ragionare fino all’ultimo secondo utile, senza sosta: "Penso a come aiutare la Roma 25 ore al giorno".
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Ranieri: “Penso alla Roma 25 ore al giorno”
L'allenatore giallorosso: "Qui devo fare un po’ anche il farmacista e valutare chi sta bene e chi no"
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