Perotti non ha mai smesso di allenarsi, neanche in Argentina, ed è uno dei migliori di questo ritiro un po’ ovunque: in campo, nei test atletici e nella considerazione dei tifosi. L’impressione è che il gol al Genoa abbia cambiato la storia giallorossa di Diego. Ora la gente gli vuole ancora più bene, lo cerca. "È l’emozione più grande della mia carriera - dice lui - So cosa significa quel gol per il club, per le disponibilità economiche, per la possibilità di giocare la Champions contro squadre come Real o Barcellona. Una cosa simile mi successe già al Siviglia, quando segnai il mio primo gol al 90’ dell’ultima gara, gol che valse il terzo posto e la Champions".
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Perotti va già a tutto gas: “Roma più vicina alla Juve”
Parla l'argentino: "Le distanze tra noi e loro si stanno annullando: vietato perdere con le piccole. Di Francesco mi ha chiesto di accentrarmi? Ok, ma la 10 sarà sempre di Totti"
Perotti poi si sofferma su Di Francesco: "Vuole che non stia troppo “aperto”, di accentrarmi di più, di prendere palla tra le linee e stare vicino all’attaccante. La concorrenza con El Shaarawy? Con Stephan abbiamo un bel rapporto, lui la scorsa stagione ha fatto un finale ottimo, tornando anche in Nazionale. È chiaro che a me piace giocare il più possibile ed essere sempre titolare. Sapere di avere un giocatore così nel mio ruolo non può che stimolarmi: appena calo di intensità c’è lui, che magari fa anche meglio. La maglia numero dieci? Mi piace da sempre, ma non la chiederò mai, perché appartiene a Totti e mi sembrerebbe di mancargli di rispetto".
E allora fiducia a Monchi, che lui conosce perfettamente, come ricorda Andrea Pugliese su "La Gazzetta dello Sport": "Al Siviglia ha fatto cose incredibili. A Roma c’è meno pazienza di Siviglia, ma se gli danno tempo farà una grande squadra. La Juventus? Piano piano ci stiamo avvicinando, le siamo finiti a soli 4 punti. Ma per darle fastidio dovremo evitare di perdere punti con le piccole. Quelle partite lì i bianconeri non le sbagliano".
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