rassegna stampa

Pallotta è furioso. Contro il Milan l’ultima chiamata per l’allenatore

LaPresse

Di Francesco: "Dobbiamo solo chiedere scusa". Monchi: "La peggior serata della mia vita". No ritiro

Redazione

Alla fine la delusione è mista alla vergogna. La sensazione diffusa al Franchi è stata di scollamento, come se tra il tecnico e la squadra ci fosse una distanza abissale. Così l’ombra di Paulo Sousa è tornata immediatamente ad allungarsi su Di Francesco, in attesa di capire poi cosa succederà domenica, dopo il Milan. Quella è una partita decisiva, ma fino a domenica il tecnico resterà al suo posto, si legge su La Gazzetta dello Sport.

La delusione di Di Francesco non ha fine. "Ogni commento è superfluo, dobbiamo solo chiedere scusa per la prestazione vergognosa – dice il tecnico giallorosso –. Io in primis, perché non ci possiamo permettere certe figure. E neanche certi comportamenti durante la gara, che non sono accettabili. Adesso voglio fare delle valutazioni a freddo, il mio stato d’animo non è dei migliori. Dimissioni? No, quelle non rientrano tra i miei pensieri, non sono nella mia testa" 

"Basta, è arrivato il momento di guardarci in faccia – continua “DiFra” –. Dobbiamo capire cosa non va, così non si può andare avanti. Perdere ci sta, ma non in questo modo. Abbiamo difeso malissimo e la cosa mi fa impazzire. Lo scorso anno siamo stati la seconda miglior difesa del campionato e ora non riusciamo più a far nulla. Il Milan? La fortuna del calcio è questa, potersi rifare subito. Deve esserci obbligatoriamente una reazione". Quella se la aspettano un pò tutti. A cominciare da James Pallotta, che ha seguito la partita dagli Usa e che alla fine schiumava di rabbia. "Di Francesco? Chiedete a Monchi". E il ds dal Franchi ha escluso ogni possibilità di esonero. "L’allenatore non rischia niente, ha la mia massima fiducia. Per me è forse la peggiore serata della vita come direttore sportivo. Ma non vi aspettate che le soluzioni arrivino dal mercato, perché laRoma non prenderà nessuno". Per ora, l’importante è ciò che succederà domenica, con il Milan.