Il testo del decreto legge numero 50 ("Disposizioni urgenti in materia finanziaria") pubblicato in Gazzetta Ufficiale (ieri approvato dal Senato, ora tocca alla Camera), almeno nell’articolo che disciplina la costruzione di impianti sportivi, è come era stato concepito: un tentativo di facilitare la realizzazione di nuovi stadi, come scrive Alessandro Catapano su La Gazzetta dello Sport. L’hanno chiamata norma-salva Roma, il ministro Luca Lotti ha smentito qualunque riferimento al progetto Tor di Valle, e in effetti, dopo una lettura più attenta, si percepisce come della nuova disciplina potrà beneficiare chiunque, probabilmente, però, a cominciare dalla Roma stessa.
rassegna stampa
Nuova norma sugli stadi. Via libera ad altre case?
L’hanno chiamata norma-salva Roma, ma il ministro Luca Lotti ha smentito qualunque riferimento al progetto Tor di Valle
Le più grosse novità che la manovrina introduce, correggendo e ampliando la legge di Stabilità del 2013 (grossolanamente definita «legge sugli stadi»), sono sostanzialmente due. E entrambe potrebbero fare al caso dei giallorossi. La prima è contenuta nel comma 2 e riduce i passaggi dell’inter burocratico – in cui il dossier di Pallotta e Parnasi è impantanato da due anni e mezzo – laddove stabilisce che il parere favorevole della Conferenza di servizi decisoria «... può costituire adozione di variante allo strumento urbanistico comunale». La seconda novità, potenzialmente, è esplosiva. Perché l’articolo 62, al comma 1, stabilisce che il progetto «... può ricomprendere anche la costruzione di immobili con destinazioni d’uso diverse da quella sportiva, complementari e/o funzionali al finanziamento e alla fruibilità dell’impianto». Cosa significa? Che si potranno costruire centinaia e centinaia di appartamenti? Ci provarono anche nel 2013, ma si sollevò un coro di indignazione e in molti, tra cui il ministro Delrio, si opposero.
© RIPRODUZIONE RISERVATA