Una notizia dal Belgio ha scosso l’ambiente giallorosso nella giornata di ieri. Radja Nainggolan è stato infatti arrestato nell’ambito di un’indagine su un flusso di droga proveniente dal Sud America con relativo riciclaggio di denaro. Da ieri, Nainggolan è in stato di fermo con l’accusa di traffico di droga. Come scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport, l’ex centrocampista della Roma è stato interrogato e oggi comparirà davanti al giudice per confermare la sua versione dei fatti. La polizia giudiziaria, come confermato dalla procura di Bruxelles, ha perquisito 30 abitazioni tra Anversa e la capitale, sequestrando 370.430 euro in contanti, arrestando 15 persone e sottraendo 2,7 chili di cocaina e 14 veicoli. Quando è scattata la perquisizione, Nainggolan si trovava fuori casa, situata ad Elijande (zona del vecchio porto di Anversa). Tornato da pochissimi giorni al calcio giocato con la maglia del Lokeren, il calciatore ha negato ogni coinvolgimento tramite il suo avvocato, Omar Soudi: “Il mio cliente nega formalmente il suo coinvolgimento nel traffico di droga. Il fatto che debba rispondere a delle domande non significa che abbia a che fare con il caso. Siamo in attesa della decisione del giudice istruttore, la polizia lo ha interrogato e Radja ha collaborato. E’ un calciatore, non un criminale”. Anche il club che lo aveva appena ingaggiato si schiera con il belga: “Rispettiamo il principio di presunzione d’innocenza”.
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Nainggolan schock: dopo l’arresto oggi il Ninja sarà sentito dal giudice
Il suo avvocato, Omar Soudi: “Il mio cliente nega formalmente il suo coinvolgimento nel traffico di droga. Il fatto che debba rispondere a delle domande non significa che abbia a che fare con il caso
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