All’ultimo soffio, con il cuore rotto in gola in attesa della Var. Federico Fazio alla fine esulta due volte. Appena accompagna la palla in porta e poi alla fine, quando Damato convalida la rete in base alle immagini della Var. Il gol è sempre uno, lo stesso, la gioia infinitamente doppia, scrive Andrea Pugliese su "La Gazzetta dello Sport".
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L’ultimo assalto del Comandante: “Il gol doveva arrivare”
Fazio esulta e respinge le accuse: "Non ho colpito la palla con il braccio". E l'argentino diventa l'11esimo marcatore giallorosso in campionato
Il gol del Comandante in classifica vale tre pepite d’oro. "Sono molto felice, abbiamo cercato il gol sempre, per tutta la partita – dice alla fine il difensore argentino –. Il secondo tempo l’abbiamo giocato tutto nella loro metà campo, il Cagliari ha pensato solo a difendersi. Il gol doveva arrivare ed è arrivato". Nonostante le polemiche finali dei sardi, convinti che ci sia di mezzo anche un tocco con il braccio. "Ho colpito la palla nettamente con la pancia, non con la mano. Ma quando l’arbitro è andato a controllare la Var, io di questo ero sicuro, sapevo di non aver toccato il pallone con il braccio. Piuttosto non ero sicuro se fossi stato in fuorigioco in meno, non sapevo chi mi era dietro o davanti. Ma il braccio no, non ho mai temuto. Se l’arbitro avesse annullato, sarebbe stato devastante. Questa per noi era una partita da vincere e alla fine ci siamo riusciti. Bene così. La dedica? È per mia moglie". Ne sarà felice lei, Alejandra, che gli sta per regalare anche un’altra gioia immensa, quella che porterà presto Fazio a diventare papà.
Quel gol permette alla Roma di accorciare un pochino verso la vetta. "Noi dobbiamo pensare sempre e solo a noi, non alle altre squadre – chiude Fazio –. Adesso pensiamo alla prossima partita, al Torino. Alla Coppa Italia ci teniamo molto. E ora pensiamo a vincere quella partita lì". Ora Federico è l’undicesimo marcatore della Roma in campionato, solo Juve e Udine ne hanno mandati a segno di più (12).
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