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La Gazzetta dello Sport

Le missioni di Juric: da Dybala a Soulé, il tecnico deve rilanciare i tesori della Roma

Le missioni di Juric: da Dybala a Soulé, il tecnico deve rilanciare i tesori della Roma - immagine 1
Il primo obiettivo del croato è recuperare ogni risorsa
Redazione

Quando Dan e Ryan Friedkin gli hanno esplicitamente chiesto di essere duro e inflessibile con i suoi nuovi giocatori e di valorizzare in particolare i costosi acquisti, lui, Ivan Juric, ha mostrato sul viso un' espressione compiaciuta, scrive Alessio D'Urso su La Gazzetta dello Sport. Perché una delle principali qualità del nuovo tecnico della Roma è proprio quella: l'essere rigoroso e martellante in allenamento. È il mestiere suo. E già nel primo giorno vero a Trigoria l'allenatore subentrato a Daniele De Rossi ha usato poche ma chiare parole per farsi capire al volo dai senatori e dai più giovani: è pronto a difendere a spada tratta tutti, ma non sarà mai amico di nessuno. Zero compromessi, zero ipocrisie, zero alibi, parli il campo. E così il primo obiettivo di Juric è quello di recuperare chi nelle ultime giornate è apparso sottotono, involuto o piombato nell'anonimato per esigenze tattiche. Il capitano Lorenzo Pellegrini e il mediano Bryan Cristante, che orgoglio e esperienza ne hanno da vendere di sicuro, faranno in fretta ad esempio a sintonizzarsi sulle frequenze giuste. L'argentino Matias Soulé, mister 30 milioni, sacrificato sull'altare del 4-3-3 "derossiano", scalda già i motori per tornare al centro del progetto tattico, al pari del connazionale più acclamato Paulo Dybala, con il quale Juric ha già avuto modo di complimentarsi nel primo allenamento di mercoledì ("Bravo Paulo") per una delle sue giocate da top player. Ma nel novero dei rinforzi da rilanciare ci sono pure l'ucraino Artem Dovbyk, in attesa di consolidarsi in Serie A, e il francese Enzo Le Fée, sulla via del recupero. Più facile, d'altraparte, sarà impartire le "istruzioni di volo" a Manu Koné, il cingolato francese ideale per il gioco del croato, e ai due esperti difensori Mats Hummels e Mario Hermoso, destinati a diventare i leader della difesa a tre, un dogma per il nuovo allenatore. Senza contare del resto i talenti Saud Abdulhamid e Samuel Dahl (nella versione più conservativa del gioco del tecnico, i due esterni possono trovare spazio per farsi conoscere) e il gioiello di casa già esposto in vetrina da De

Rossi, Niccolò Pisilli.