(Gazzetta dello Sport - M.Cecchini) Guardandolo, non ha nulla di triste, solitario y final.
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Lamela, il predestinato vuole uscire dal tunnel
(Gazzetta dello Sport – M.Cecchini) Guardandolo, non ha nulla di triste, solitario y final.
Se il calcio argentino sembra avere spesso addosso il marchio malinconico della pelota narrata da Osvaldo Soriano, i 19 anni raccontati dal suo viso e dalla sfrontatezza del suo modo di giocare fanno di Erik Lamela un tanguero di pasta inconsueta.
Non ballerà da solo questo pomeriggio il giovane attaccante della Roma, perché la sfida con l'Inter dovrebbe vedere otto argentini tra campo e panchina e tre ai box (Burdisso, Osvaldo e Alvarez). Di sicuro, però, lui sarà il più atteso tra quelli in maglia giallorossa (Heinze e Gago). Il tunnel Due certezze, infatti, paiono accompagnarlo a questa sfida con l'Inter. La prima è che — dal giorno dell'esordio (con gol al Palermo) — Lamela ha giocato tutte e 17 le partite della Roma e solo in una di queste (contro il Milan) è partito dalla panchina, risultando peraltro il migliore. La seconda certezza, però, è che l'argentino sta attraversando il periodo più difficile da quando è arrivato alla Roma (...).
La crisi è cominciata dall'espulsione contro la Juve della scorsa settimana, continuata con le voci che hanno accompagnato la sua presenza alla festa di gruppo del giorno successivo alla partita di Coppa Italia e, soprattutto, con le due modeste prestazioni compiute contro il Bologna ed il Cagliari. Morale: se ci fosse bisogno di una resurrezione, questo è il giorno giusto.
PREDESTINATO Su di lui, d'altronde, giurano tutti. «Sarà un crac», lo ha santificato fin dal primo giorno il d.s. Sabatini; «Potrebbe essere il mio erede», lo ha incoronato capitan Totti; «È un talento fantastico», lo ha raccontato il connazionale Osvaldo. Una cosa è sicura: dopo averlo visto giocare, a Roma hanno dimenticato tutti che il club giallorosso, prima di un ribaltone improvviso, aveva già in mano Alvarez e a quel punto difficilmente avrebbe acquistato anche un altro (costoso) giovane talento argentino. Il volto della Roma del futuro, in fondo, potrebbe essere proprio il suo (...). Oltre alla tecnica sopraffina, infatti, tutti gli riconoscono una dote importantissima, soprattutto se si fa notare in un ragazzo di 19 anni: la personalità.
Per questo non deve stupire come la scorsa settimana Lamela abbia rivelato quell'obiettivo che, ufficialmente, nessuno vuole ammettere. «Lo scudetto è un po' lontano, quindi dico che il nostro traguardo è il terzo posto. Con la Roma mi piacerebbe vincere la Champions League». Insomma, in prospettiva il duello tra l'Inter e l'argentino — che all'andata era assente perché ancora soffriva dei postumi di un infortunio alla caviglia — sembra destinato a rinnovarsi. Da oggi perciò si comincia. Zanetti, Samuel, Cambiasso e Milito sono avvisati: Lamela ha voglia di ballare il tango sulle piste calpestate dai giganti. Meglio non perderlo di vista.
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