Si avvicina uno strano Juve-Roma. Sulla invulnerabilità difensiva della Juve si sono scritte pagine di romanzi, riempite serate di tele-dibattiti. Ne è nato un mantra: "Lo scudetto lo vince chi subisce il minor numero di reti". Di solito la Juve. Sullo spirito d’attacco della Roma, idem. L’ultimo scudetto giallorosso, datato 2001, poggiava sul maggior numero di gol segnati. Quell’anno, la Juve seconda classificata si aggiudicò la palma della miglior difesa. Oggi come oggi, i ruoli sono rovesciati, scrive Sebastiano Vernazza su "La Gazzetta dello Sport". La Juve vanta il miglior attacco con 44 gol, ma la miglior fase difensiva però ce l’hanno i giallorossi, con appena 10 gol al passivo. La Roma conta una partita in meno, deve recuperare la gara con la Samp, per cui il primato è virtuale, ma il dato dice da che parte tira il vento oggi e spazza via l’immagine di Di Francesco allenatore zemaniano, spensierato e farfallone. Il tecnico giallorosso ha privilegiato la ricerca dell’equilibrio e della sostenibilità tattica.
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Juve-Roma al rovescio: Allegri subisce più gol di Eusebio. Una grande sfida e le sue stranezze
Oggi la difesa meno battuta è quella di Di Francesco, mentre i bianconeri vantano il miglior attacco con 44 gol: i ruoli si sono ribaltati
Stasera la Juve è annunciata con due soli italiani in formazione, Barzagli e Chiellini. La svolta esterofila della Signora. C’era una volta la Nazionale azzurra con la sotto-maglia bianconera. La Roma in partenza di italiani dovrebbe impiegarne uno in più: Florenzi, De Rossi ed El Shaarawy. Più intrigante il fatto che nella Juve ci siano tre titolari di estrazione romanista: Pjanic, Benatia e Szczesny. E la Juventus ha cercato di prendere anche Nainggolan e Strootman, mentre oggi sembra interessata al giovane Pellegrini. Partita ricca di spunti tecnico-tattici. Sulla destra della Juventus, come esterno d’attacco, dovrebbe collocarsi Douglas Costa, che è mancino. La classica mossa del piede invertito, affinché il giocatore rientri verso l’interno e tiri o serva un traversone col piede preferito. In questo caso la variante potrebbe funzionare con maggior forza perché Douglas Costa avrà davanti Kolarov, mancino esuberante nelle discese e nelle conclusioni, ma in difficoltà ogni volta che deve difendere col destro, il suo piede sbagliato. E se Douglas virerà verso l’interno, solleciterà proprio il fianco destro del terzino serbo.
Allegri e Di Francesco sono uniti dal Sassuolo. Allegri l’ha portato in B nel 2008, Di Francesco ha completato l’opera con la promozione in A nel 2013. Sembravano allenatori diversi, ma Di Francesco si è un po’ «allegrizzato», ha smussato gli spigoli di certi dogmatismi iniziali, ha scoperto il valore della duttilità. È più liquido, meno schematico.
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