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rassegna stampa

Inzaghi con la Lazio imbriglia la Roma

Il tecnico biancoceleste azzecca tutto, compresa la gabbia che neutralizza Nainggolan: Milinkovic e Immobile gli regalano la vittoria su Spalletti

Redazione

La notte è della Lazio e del suo «capitano, o capitano». Simone Inzaghi veste i panni del diabolico stratega, imbriglia la Roma e la mette k.o. La Lazio non vinceva un derby da quasi 4 anni e l’ultimo, guarda un po’, è stato la finale di Coppa Italia e di sera. Questa vittoria vale triplo, ma non per Spalletti, che stavolta deve inchinarsi al giovane collega, come scrive Bianchi su La Gazzetta dello Sport.

È stata una vittoria totale: nei duelli personali e nella tattica. Immobile batte Dzeko e già raggiunge il miglior Klose nei gol stagionali alla Lazio (16). Milinkovic batte super ninja Nainggolan nella sfida dei «falsi» trequartisti. Anderson (decimo assist tra tutte le competizioni, record condiviso con Callejon) batte Salah nel duello degli incursori. Ma il vero vincitore è Inzaghi. All’insegna del realismo, senza Radu e Lulic squalificati, ha disposto una Lazio a specchio della Roma, ma più chiusa, con due uomini dietro alla punta e due laterali dinamici, Basta e Lukaku, in grado di ostruire le fasce. La Roma si è adagiata sulle intenzioni della rivale, mettendoci poco ritmo e poche idee a centrocampo.

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Il poderoso possesso palla della banda Spalletti si è fatto via via più sterile, perché Peres ed Emerson non riuscivano a trovare le vie per l’affondo e in mezzo Nainggolan era l’osservato speciale di Biglia e Parolo, con Bastos in seconda battuta. Col Ninja costretto a retrocedere per avere palloni giocabili e Salah in giornata apatica, Dzeko restava solo a lottare con un sontuoso De Vrij. A parte un palo esterno di Salah su bel lancio di Nainggolan, per mezzora Dzeko e compagnia hanno sbattuto contro la difesa. Spalletti ha provato prima a inserire Perotti per un Paredes che non è mai riuscito a prendersi il centrocampo e ha arretrato il Ninja. Poi ha cambiato Salah con El Shaarawy. L’argentino ha dato un po’ di vivacità, l’italo egiziano invece si è perso nella giungla laziale. Inzaghi ha vinto anche con il cambio pedina: dentro Keita per Anderson e assist del senegalese per il raddoppio di un Immobile tarantolato, che anche prima aveva segnato un gran gol ma in fuorigioco. Dopo il 2-0, Strakosha ha mostrato i suoi riflessi su un tiro di Emerson deviato da Dzeko.

Non c’è dubbio che la sonante e faticosa vittoria sull’Inter abbia pesato sui muscoli dei giocatori di Spalletti, la Lazio era di sicuro più fresca. Ma era anche più convinta, più cattiva, più vogliosa di rompere la dittatura dei rivali nei derby (5 vittorie e due pareggi dopo la finale di Coppa Italia del 2013). Ora tocca a Spalletti trovare le contromosse.