rassegna stampa

Dimenticare il Barcellona: ora contano corsa e fisicità

La partita di domani sarà totalmente diversa rispetto a quella coi blaugrana, che all'Olimpico giocavano per far trascorrere il tempo e sceglievano di non affondare per mantenere uno sterile possesso palla

Redazione

Se si giudica l’attuale cavalcata della Roma in Champions, è forte la tentazione di dire che sia superiore persino a quella del 1983-84. Quel Liverpool fece epoca, ma il percorso per arrivare in finale fu di tutt’altra natura, visto che Goteborg, Cska Sofia, Dinamo Berlino e Dundee, non paiono paragonabili ad Atletico Madrid, Chelsea, Shakhtar e lo stesso Liverpool, scrive Massimo Cecchini su "La Gazzetta dello Sport". Arrivare a Kiev sarebbe un risultato epocale, ma non per questo meno alla portata della squadra di Di Francesco. Con tutto il rispetto per la banda di Klopp, crediamo che il 3-0 al Barcellona sia impresa superiore a quella necessaria domani. Una cosa però è certa: sarà una partita totalmente diversa. Se il «nuovo» 3-4-2-1 aveva sorpreso il Barça, stavolta si tornerà al 4-3-3 per consolidare equilibri più rodati. D’altronde il Liverpool adotterà una tattica opposta a quella di Valverde. All’Olimpico i «blaugrana» giocavano per far trascorrere il tempo e sceglievano di non affondare per mantenere uno sterile possesso palla. Il Liverpool di sicuro non lo farà. Le sue caratteristiche sono altre: il ritmo altissimo e la ricerca immediata della verticalizzazione. Il rischio, ovviamente, è che un’«uscita» sbagliata in impostazione o un duello perso in mediana inneschi subito Mané, Firmino e Salah per devastanti uno contro uno. Non è un caso che fuori casa, in Europa, il Liverpool ha sempre segnato (18 gol in 5 match).

Proprio la loro esasperata ricerca della profondità, però, consentirà alla Roma di recuperare e gestire tanti palloni, magari sfruttando l’ampiezza del campo (Mané e Salah coprono poco) e la ricerca del cross sul 2° palo, senza contare come i Reds siano un po’ lenti in difesa e abbiano in Karius un punto debole, mentre i giallorossi all’Olimpico, in Europa, finora non hanno subito neppure un gol. Al netto di errori individuali, la chiave sarà la maniera con cui saranno interpretati i duelli di centrocampo. Chi riuscirà a essere più compatto nelle due fasi di gioco per cercare di essere sempre in superiorità numerica, potrà spuntarla.