«This is not a joke». Anche qui. Non è uno scherzo come per La La Land, Roma vale Los Angeles. Crediamoci, almeno per domani sera, l’Olimpico come il Dolby Theatre. Sei statuette per una partita che vale un pezzo di finale. L’obiettivo è comune, per Inzaghi e Spalletti: evitare di aprire la busta sbagliata, scrivono Stoppini e Berardino su "La Gazzetta dello Sport".
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Derby, 6 da Oscar. Lazio-Roma: ecco i candidati
Due squadre in forma, un cast d'eccezione. La "Gazzetta" ha assegnato le nomination della super sfida
Capitolo miglior attore protagonista: i ruoli che stanno recitando Edin Dzeko e Ciro Immobile sono assoluti, azzeccati, perfetti anche quando ti sembrano perfettibili. Edin corre per diventare il marcatore più prolifico della storia della Roma in una sola stagione: gli mancano cinque gol per agganciare Piedone Manfredini. Ciro lavora di fino e di rigore, di tacco e di punta, mettendo su una recitazione di primissimo piano. Domani si giocano l'Oscar.
Effetti speciali, candidati Radja Nainggolan e Felipe Anderson. Il brasiliano una traccia di quello che potrebbe essere l’ha lasciata a San Siro, quarti di finale contro l’Inter. Questione di stadio, forse. Perché sempre a San Siro, sempre contro l’Inter, due sere fa Nainggolan ha ammaliato la sala con due numeri.
Attore non protagonista, ecco Marco Parolo ed Emerson Palmieri. Il biancoceleste è il titolare più utilizzato da Inzaghi, nel suo cast è un intoccabile. Il giallorosso è stato assente a Milano, ma pronto a salire sul palco domani sera, entrando dalla sinistra, arrivando fino a prendersi l’Oscar di una stagione quasi perfetta.
Regia, i candidati: Luciano Spalletti e Simone Inzaghi. Il toscano all’Olimpico sta scrivendo pagine di storia, pellicole che potresti riguardare all’infinito. È riuscito in un’impresa: girare un film migliore del suo primo a Roma, d’una decina di anni fa, che pure qualche statuetta gliel’aveva garantita. Ora vuole vincere, l’Oscar domani e un trofeo doman l’altro.
Capitolo sceneggiatura: Keita e Fazio. L'argentino è la storia nella storia della Roma: era arrivato da caporale su suggerimento del regista Spalletti, con la sponda dell’amico Perotti. Ora è il Comandante. Ultima nomination: per la fotografia ecco Perotti e Milinkovic. Se cercate una immagine una, beh, ecco qui i passetti del killer Perotti su un calcio di rigore: lento lento, ma infallibile e implacabile.
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