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La Gazzetta dello Sport

Dentro la crisi. La Roma non gira: tifosi scontenti e Juric a tempo

Dentro la crisi. La Roma non gira: tifosi scontenti e Juric a tempo - immagine 1
La proprietà vuole dal tecnico un cambio di rotta. Decisiva la gara contro il Bologna
Redazione

Numeri sconfortanti, squadra in difficoltà, ambiente in fibrillazione, scrive Alessio D'Urso su La Gazzetta dello Sport. E una domanda inquietante: con quale allenatore la Roma in crisi attraverserà questo mese cruciale? Difficile dirlo, ma intanto i Friedkin hanno deciso di confermare Ivan Juric sulla panchina giallorossa e di concedergli almeno le prossime due gare contro i belgi del Saint Gilloise domani in Europa League e col Bologna domenica. Gara, quest’ultima, che costituirà inevitabilmente per il croato la vera prova della verità: se dovesse superarla potrà sperare di affrontare il mini-ciclo terribile Napoli-Tottenham-Atalanta in programma dopo la sosta, diversamente andrà in scena con ogni probabilità un nuovo ribaltone.

I tifosi romanisti sono esasperati per la stagione che non decolla, ma anche per il vuoto dirigenziale che, a loro dire, è la vera causa dei problemi e si manifesta in tutta la sua evidenza nei momenti critici come questo. Nel quale, peraltro, manca ancora la figura del nuovo Ceo dopo le dimissioni di Lina Souloukou.  Amareggiati per i risultati del momento, i Friedkin hanno parlato al telefono sia col ds Florent Ghisolfi che con Juric e ora si aspettano un cambio di rotta da parte della squadra.

Secondo la tifoseria, la presenza fisica dei proprietari a Trigoria garantirebbe un “controllo” più efficace del lavoro di tecnico e giocatori, dando loro allo stesso tempo più sicurezza. E pure all’esterno l’immagine della Roma ne trarrebbe beneficio. Sui social è stata ad esempio fortemente contestata la decisione di mandare nel dopo gara di Monza solo Ghisolfi a protestare in francese per il penalty non concesso alla Roma dopo il pestone di Kyriakopoulos a Baldanzi in area. E ancora più “rumore” in città ha fatto il silenzio dirigenziale dopo il 5-1 di Firenze e il 3-2 di Verona. E il momento no della Roma è del resto simboleggiato dall’involuzione e dalla stanchezza di alcuni giocatori.