rassegna stampa

Contrattacco sullo stadio: “E’ un nostro diritto”

La Roma si aspetta che l’iter riparta tra poco E l’assessore Montuori conferma "L’impianto si farà"

Redazione

"Richiedere che l’iter del progetto arrivi a conclusione senza ulteriori rallentamenti, è un diritto sacrosanto. Non stiamo chiedendo favori a nessuno". E' questa la posizione decisa della Roma sulla questione stadio. I giallorossi rivendicano la correttezza dell'iter amministrativo, come dichiarato dal procuratore Ielo ("nessun atto è illegittimo"). La Roma, scrive Catapano su 'La Gazzetta dello Sport', si fa forte di un processo che è stato effettivamente laborioso, sia tecnicamente sia politicamente. E del lasciapassare concesso dall’Anac di Cantone giusto poco prima che emergesse l’inchiesta della Procura di Roma. Le ultime intercettazioni rivelano una pressione dell'ex assessore Civita su Manuela Manetti, presidente della Conferenza dei Servizi, ma il lavoro è stato tutt'altro che sbrigativo.

A questo punto, diventa soprattutto una questione di tempi. Le verifiche più attese sono due: sull’ormai celeberrimo vincolo architettonico, materia dell’ispezione inviata dal neo ministro del Mibact Bonisoli; e sulla tenuta del traffico, che un collaboratore di Parnasi avrebbe messo in discussione in una delle tantissime intercettazioni che compongono l’ordinanza del gip Tomaselli. Sul punto, ieri l’assessore alla Mobilità del Comune di Roma Linda Meleo ha chiarito: "La Procura ha detto esplicitamente che gli atti amministrativi realizzati da Roma Capitale non hanno criticità di alcun genere. Questa è una posizione chiara e netta, gli uffici tecnici adesso stanno valutando se e quali atti eventualmente rivedere. Confermo che tutti gli atti sono passati in Conferenza dei servizi, in cui ci sono diversi attori chiamati a esprimere pareri, e questo è un dato di fatto".

Anche Luca Montuori ha preso posizione ribadendo: "Nel futuro di questa città ci sarà lo stadio della Roma. Se la procedura, come crediamo, risulta corretta, potrà andare avanti. Abbiamo deciso di riverificare alcuni passaggi nodali, perché i cittadini hanno diritto a delle risposte". Si attende a giorni che l’assemblea dei soci di Eurnova nomini il successore di Luca Parnasi, un passaggio necessario perché il terreno di Tor di Valle e i diritti ad esso connessi – che stavano per essere ceduti alla Dea Capital – siano trasferiti a nuovi sviluppatori. Un’operazione di cui si sta interessando anche James Pallotta.