rassegna stampa

Ciak, regie da Champions: Diawara contro De Rossi

In estate il guineano è stato a un passo da Spalletti, ora per Sarri ha sorpassato Jorginho. L’azzurro rientra per la scossa post-derby

Redazione

Il piano estivo era chiaro: Daniele De Rossi alla guida del centrocampo e dietro di lui, per crescere con calma, Amadou Diawara. Il d.s. Sabatini, infatti, l’accordo col Bologna l’aveva in tasca da tempo. Il problema è che mancava quella quindicina di milioni (tutto compreso) che i rossoblù chiedevano da tempo. «Aspettateci», ripeteva la Roma, contando di piazzare magari Paredes a cifre da gran plusvalenza. Il Bologna lo ha fatto per un po’, finché il Napoli si è fatto sotto davvero e così il guineano è diventato un calciatore azzurro, come scrivono Cecchini e Malfitano su La Gazzetta dello Sport.

Una strada che significa principalmente soldi, una parte dei quali il club giallorosso lo reinvestirà di sicuro sul rinnovo di contratto del centrocampista della Nazionale. De Rossi per altre due stagioni, dicono le voci di Trigoria, con un accordo che potrebbe essere annunciato anche in questo mese. Tenendo quindi in considerazione le medie, si nota come De Rossi abbia dei numeri offensivi superiori al collega. Nei lanci ad esempio (8,76 contro 3,15) e nelle occasioni da gol create (0,86 contro 0,69). Ma questo è segno soprattutto del modo differente d’interpretare il calcio fra le due squadre. Meno legata al possesso la Roma, che punta sulla verticalizzazione rapida; più pronta alla ragnatela e alla rapida riconquista il Napoli, che infatti vede Diawara avere medie più alte nei passaggi positivi (53,46 contro 46,38) e nelle palle recuperate (5,54 contro 5).

Le ottime cifre di Diawara spiegano il sorpasso ai danni di Jorginho, titolare fino a prima della sosta natalizia. Con lui, il centrocampo del Napoli ha acquisito maggiore spessore, sia sul pano tecnico sua su quello fisico. In genere, è proprio Diawara che s’interessa dell’organizzazione del gioco ma, di fatto, non può essere considerato un metodista, perché non ha quelle caratteristiche. Agisce, prevalentemente, nella zona centrale del campo anche se spesso viene saltato dalle veloci ripartenze del tridente offensivo. Sarri lo utilizza con Zielinski, al fianco di Hamsik, e a lui competono pure i compiti dell’incontrista.