Giovanni Cervone, portiere della Roma a cavallo tra gli Anni ‘80 e ‘90, ha rilasciato un'intervista sulle pagine de "La Gazzetta dello Sport" per parlare del caso Nainggolan. Ecco le sue dichiarazioni:
rassegna stampa
Cervone: “Non è questo il modo giusto di far maturare un calciatore”
L'ex portiere della Roma contro l'esclusione di Nainggolan: "Temo che possa deteriorarsi il rapporto tra lui e la società ma soprattutto tra lui e l’allenatore, e questo sarebbe deleterio per la squadra"
Cosa ne pensa della decisione del club e di Di Francesco?
Non mi trova assolutamente d’accordo. Partiamo dall’inizio: Radja ha vissuto un Capodanno sopra le righe, ha sbagliato anche se poi i calciatori fanno anche di peggio. Comunque, si è filmato, ha pubblicato tutto e quello è stato un errore. Però poi ha chiesto scusa, è stato multato: penso che sia più che sufficiente.
La Roma ha voluto dare un segnale…
Ma perché? Perché andare a giocare una partita così complicata e in un momento tanto difficile senza il tuo miglior giocatore? Non è questo il modo di aiutare un calciatore. Bisogna parlarci, farlo crescere. E poi sa che cosa temo più di tutto? Che possa deteriorarsi il rapporto tra lui e la società ma soprattutto tra lui e l’allenatore, e questo sarebbe deleterio per la Roma. Mi sembra che, come sempre succede in questa città, si stia ingrandendo la situazione per complicare le cose e questo non va bene. La Roma è in lotta per le prime posizioni, si è qualificata da prima in Champions, va bene che Radja ha fatto un errore ma basta. Non c’è bisogno a mio avviso di tutti questi tribunali. Mediatici e non.
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