Tutti avranno i loro quindici minuti di celebrità, diceva Andy Warhol. Guardando la vita di Francesco Totti viene da chiedersi se avrà mai i suoi quindici minuti di normalità, di anonimato, scrive Elisabetta Esposito su La Gazzetta dello Sport. Certo, lui ci mette del suo, perché alla fine lasciarsi coinvolgere nelle iniziative più disparate - dagli spot ai tornei più o meno benefici - gli piace. Così come di sicuro prova un certo gusto a rilasciare dichiarazioni che - da fine conoscitore delle reazioni popolari soprattutto della sua città - sa che solleveranno un polverone mediatico. Nell'ultima settimana in particolare l'ex capitano della Roma è stato sulla bocca di tutti. E su moltissime delle ricerche italiane di Google, dove il suo nome è stato inserito circa tre volte più di quello di Messi e cinque rispetto a quello dell'attuale icona giallorossa Paulo Dybala. "Totti" ha avuto una recente impennata di ricerche anche nel mondo, dove subito dopo il nome dello storico numero 10 viene spesso cercata l"As Roma". Decisamente un bel traino a livello di marketing anche per il club. Chiamiamolo pure "effetto Totti", quel ritorno di immagine che ogni prodotto o marchio ha legandosi a Francesco. E allora eccolo apparire ieri al Lucca Comics & Games, a guidare una parata indossando elmo e armatura da guerriero romano per lanciare Il Gladiatore II, l'ultima fatica di Ridley Scott che uscirà in Italia il 14 novembre. Il primo capitolo, quello del 2000 con Russell Crowe, è da sempre il film preferito di Totti.
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