Un altro pezzo di Roma che se ne va. Uno di quelli che in Paradiso ora potrà vantarsi di aver vinto due scudetti nella Capitale. Ieri è morto Ernesto Alicicco, lo storico medico sociale del club giallorosso venuto a mancare all'età di 89 anni. A comunicarlo il fratello Francesco, che lo ha ritrovato senza vita nella sua casa nel quartiere Prati, il luogo dove Alicicco era nato e cresciuto. E dove domani alle 11 si terranno i funerali nella chiesa di San Gioacchino, in piazzale dei Quiriti, scrive Alessio D'urso su La Gazzetta dello Sport. Il suo nome è legato a quello di Anzalone, di Dino Viola e di Franco Sensi. Alicicco proseguirà la sua carriera prima a Brescia, poi con la Nazionale ed infine come presidente della Libera Associazione Medici Italiani di Calcio. La sua carriera è iniziata nella Lazio, in cui gioca come secondo portiere. Nel 1978 il passaggio alla Roma. La mano sulla bocca di Agostino Di Bartolomei dopo un rosso contro la Juve, gli abbracci a Bruno Conti e Voeller, l'intervento tempestivo per salvare Manfredonia a Bologna e il rapporto paterno con Ancelotti senza dimenticare quello con un giovane Totti: sono tanti i momenti iconici che hanno visto protagonista Alicicco, impegnato negli ultimi anni in diverse collaborazioni tra cui quella con la scuola portieri David Calabria. «È stato un professionista esemplare e un grande uomo», ha detto di lui Giuseppe Giannini.
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Addio a Alicicco, il medico degli ultimi due scudetti
Storica figura del club tra gli anni 80 e il 2001: salvò la vita a Manfredonia. Giannini: "È stato un grande uomo".
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