La Roma mette la freccia. Il successo di ieri regala al club giallorosso il segno più nel bilancio tra finali europee vinte e perse, come riporta Il Tempo.
Il Tempo
Terza finale vinta su cinque giocate
Prima dell’ultimo atto di Conference League, la Roma era arrivata in fondo in quattro occasioni, vincendo due volte e perdendo altrettante
Prima dell’ultimo atto di Conference League, la Roma era arrivata in fondo in quattro occasioni, vincendo due volte e perdendo altrettante. La squadra giallorossa esordisce in una finale internazionale il 27 settembre del 1961, quando a Birmingham impatta 2-2 nel match di andata valevole per l'atto conclusivo della Coppa delle Fiere. L’11 ottobre, invece, si gioca all’Olimpico e non c’è storia. Il primo tempo finisce a reti bianche, ma ad inizio ripresa l’autogol di Farmer regala il vantaggio ai giallorossi che allo scoccare del novantesimominuto raddoppiano con Pestrin aggiudicandosi la competizione.
Il primo successo europeo della Roma, però, è ancora oggi «contestato». Per la Fifa (ideatrice del torneo), infatti, la Coppa delle Fiere vale come trofeo internazionale, per la Uefa invece no. Trascorrono undici anni prima che i giallorossi abbiano di nuovo una chance per conquistare un torneo europeo. Questa volta è la CoppaAnglo- italiana, competizione riservata a club che militano nel campionato inglese e in quello italiano. Ai nastri di partenza ci sono dodici squadre suddivise in tre gruppi all’interno dei quali vengono inserite due squadre per ogni nazione. I capitolini sono nelGruppo 1 insieme a Catanzaro, Stoke City e Carlisle United. Le altre italiane che partecipano sono il Cagliari, l’Atalanta, la Sampdoria e il Lanerossi Vicenza. Il regolamento prevede che in finale vadano la squadra inglese quella italiana con maggior numero di punti conquistati. Così tocca a Blackpool (26) e Roma (14). Anche stavolta il match che assegna il trofeo si gioca allo stadio Olimpico di Roma. Spinta da un grande pubblico, la squadra giallorossa passa in vantaggio al 49’ con Cappellini, raddoppia al 75’ con Scaratti e chiude i conti all’86’ con Zigoni. Per il Blackpool, gol della bandiera di Alcock quando ormai manca un minuto al fischio finale. Anche in questo caso, però, la Uefa non riconosce il trofeo, quindi la sezione internazionale della bacheca ufficiale della Roma resta vuota.
L’occasionissima per mettere a posto la situazione arriva nella stagione 1983/84, quando dopo aver vinto lo scudetto in quella precedente, la Roma gioca la Coppa dei Campioni. Prima dell’inizio della competizione viene stabilito che la finale si disputerà a Roma e con un cammino esaltante i giallorossi si presentano all’appuntamento. Ma di fronte c’è il Liverpool, un club abituato ad alzare trofei. In campo, i giallorossi sentono la pressione e al quarto d’ora incassano la rete di Neal. Prima del riposo, il bomber Pruzzo trova il colpo di testa vincente e rimette la partita in equilibrio. Nessun gol nella ripresa e nei supplementari, si va ai rigori. Il primo a calciare è Nicol e sbaglia,mapoi Conti e Graziani non trovano la porta e sono i Reds a festeggiare. Passano sette anni e la Roma arriva in finale di Coppa Uefa dove trova l’Inter. L’8 maggio 1991 si gioca l’andata a Milano e finisce 2-0 per i nerazzurri. Il 22 maggio, a Roma, i giallorossi passano in vantaggio solo all’81’ con Rizzitelli, troppo tardi per riuscire nell’impresa di alzare la coppa.
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