Una serata praticamente perfetta: e tre! La Roma all’Olimpico mette a segno il terzo successo consecutivo, ritrova il suo pubblico in coppa, si qualifica alla fase a gironi della Conference League, continua a vincere e rispolvera i suoi pezzi migliori, come riporta Il Tempo. Uno su tutti Zaniolo che torna al gol a quasi un anno dal secondo pesante infortunio della sua carriera (si fece male in nazionale il 7 settembre del 2020), mettendosi tutto alle spalle: il futuro della Roma è lui e la Roma è il suo futuro. Mourinho non cambia, avanti con la stessa formazione che aveva vinto all’esordio in campionato e si gode la serata: apre la sassata di Cristante, poi il gol “pesante” di Zaniolo e chiude la bella rete di un El Sharaawy che quando può il suo lo fa sempre. Regista di eccellenza della serata romanista è quel Pellegrini che lo Special One aveva elogiato non poco alla vigilia, definendolo di fatto un insostituibile. Il capitano risponde presente, prende in mano la squadra e la porta oltre l’ostacolo con un’autorevolezza che i tifosi romanisti vorrebbero vedere con più costanza. Chiaro che a Pellegrini viene tutto più facile se alle spalle si ritrova un Veretout in queste condizioni. Stavolta il francese non segna, ma gioca un’altra partita di grande qualità dimostrando di essere la pietra angolare di questa squadra. Arriva così la sua prima convocazione in nazionale: Deschamps lo ha chiamato per il match contro la Bosnia. Giusto così! Bene pure Rui Patricio che si è fatto trovare pronto nelle due occasioni “impegnative” della serata: anche per lui solo applausi. Come quelli piovuti giù dall’Olimpico per il giovane Abraham che il popolo romanista ha ormai adottato: a prescindere.
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