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Lampi di Juric, Dovbyk ringrazia

Lampi di Juric, Dovbyk ringrazia - immagine 1
Con l'Udinese primi segnali di svolta: intensità e calcio verticale
Redazione

Intensità e calcio verticale. I primi vagiti dell'idea tattica di Juric si sono visti nell'esordio all'Olimpico contro l'Udinese e ora il tecnico lavora affinché non sia stata solo una partita "nervosa" figlia del cambio in panchina, scrive Lorenzo Pes su Il Tempo. Anche se i segnali restano convincenti. Innanzitutto i calciatori, per stessa ammissione del croato, non erano affatto felici dell'allontanamento (brusco) di De Rossi, perciò meno portati alla reazione di nervi del cambio ma anzi ancor più da motivare. E poi per la base tattica e di sistema di gioco forse sottovalutata ma che può diventare essenziale per sviluppare l'idea dell'ex allenatore del Torino. Il modulo con i tre centrali e le caratteristiche degli esterni (a destra probabilmente manca qualcosa in attesa di Abdulhamid) sono propedeutici a quello che il tecnico croato vuole sviluppare, e contro l'Udinese sono arrivati diversi segnali incoraggianti. Soprattutto nel primo tempo il pressing a tutto campo, marchio di fabbrica delle squadre di Juric, è stato evidente e redditizio. E' cambiato anche il modo di gestire il pallone, a partire dal portiere fino alla ricerca della profondità del centravanti. Svilar ha rinviato diverse volte anziché cercare il fraseggio dei centrali, e il pallone, una volta giunto agli stessi difensori, viaggia subito in verticale e alla ricerca degli esterni. Un gioco che richiede corsa e capacità individuale nei duelli (N'Dicka ha fatto a sportellate con Lucca per un tempo), ma che favorisce in particolare l'attaccante. Contro i friulani, infatti, è arrivata la miglior prestazione delle prime cinque giornate di Dovbyk. L'ucraino, oltre allo splendido gol che ha sbloccato il match, si è reso protagonista sia in occasione del rigore conquistato da Dybala con un caparbio recupero palla, e sia nella triangolazione di alta qualità che ha portato Baldanzi al gol. Una gara dove, forse per la prima volta, si è visto tutto il potenziale di una punta che negli ultimi venti metri sa essere letale, ma che ha bisogno di essere cercato con palloni verticali e non spalle alla porta. Le difficoltà delle prime giornate, oltre che dovute a un inevitabile periodo di ambientamento, ora sembrano alle spalle sia grazie alla presenza di Dybala (già a Genova i due hanno dialogato con ottimi risultati) e sia da un'organizzazione tattica che permette all'ex Girona di essere letale.