Si è spento a Roma, Alberto Mandolesi, storico giornalista con il cuore giallorosso. Nato 76 anni fa, Alberto lascia davvero un vuoto incolmabile, per il garbo, l'ironia, la cultura e la passione che lo ha sempre contraddistinto, scrive Massimiliano Vitelli su Il Tempo. Sabato, in occasione di Roma-Inter, in Tribuna Tevere era apparso uno striscione per lui: "Forza Alberto, raccontaci un altro gol!". Tra i tantissimi messaggi di cordoglio postati sul web subito dopo la notizia della morte, quello dell'AS Roma. "Voce di indimenticabili emozioni giallorosse - si legge - sarai sempre nei nostri cuori". Uomo di grande sensibilità, Alberto oltre ad amare il calcio era un grande appassionato di musica. "Ho portato in giro per Roma Jimi Hendrix", mi disse una volta. Lui, romanista doc, per uno strano scherzo del destino collaborò alla nascita dell'inno della Lazio "So gia due ore" insieme con Aldo Donati. Quando, scherzando, qualcuno glielo ricordava, rispondeva così: "È vero, ma sono sempre stato quello che al derby lo fischiava più forte". Nella sua carriera, Alberto ha raccontato la Roma più di chiunque altro. Insieme a Michele Plastino è stato per tanti anni volto storico della trasmissione Goal di Notte. Amico di Paulo Roberto Falcao e dell'esuberante radiocronista Pato, quando il 28 marzo del 1993 Francesco Totti fece il suo esordio in Serie A, Mandolesi lo accompagnò in campo con due parole: "Fatto storico". Aveva visto lontano.
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Addio Alberto Mandolesi, voce di Roma
Voce storica dell'etere della Capitale, ha narrato per decenni la storia del club
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