Tira vento a nord, fa freddo ma non c'è ancora la neve. Boras non è Bodo, che è un po' più su. Qui siamo in Svezia, ma i pericoli e le insidie che vengono dall'Elfsborg, quinto in campionato e con una voglia matta di stupire, sono più o meno le stesse di quelle vissute con il Glimt, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. Come è lo stesso il terreno di gioco: sintetico all''Aspmyra in Norvegia, sintetico qui alla Boras Arena. Mourinho ne prese sei in quel gelido 21 ottobre del 2021 a Bodo e urló subito la sua voglia di rivincita, quell'anno poi ha ribattuto i norvegesi nei quarti di Conference e poi ha addirittura vinto la Coppa stessa. Ma la prima esperienza di Bodo non è stata mai totalmente dimenticata a Roma, quella brutta figura resta nella storia. Alcuni calciatori protagonisti tre anni fa ci saranno pure stasera, in un'altra Coppa, con un altro allenatore in panchina, Juric, che l'Europa l'ha respirata poco in questi anni. Ma il croato sa bene che bisogna evitare figuracce. Mou a Bodo scelse il turnover di massa (in campo c'era anche Calafiori in quel 6-1) e questo ha fatto la differenza, Juric si trova a dover fare più o meno lo stesso, visto che la Coppa ha il suo perché ma conta di più il campionato e domenica c'è una trasferta complicata a Monza, con un Nesta pericolante, e la terza vittoria di fila serve a questa Roma in continua ricerca di se stessa. Juric dovrà fare delle scelte, sa di dover rischiare, girare la rosa, ma senza esagerare.
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Viaggio al nord, vietato sbagliare
Il tecnico croato sa bene che bisogna evitare figuracce
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