Jordan Veretout è il classico giocatore a cui gli allenatori non rinunciano, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. Perché corre tanto, perché è una presenza pesante, perché fa gol, tira bene i rigori, gli angoli, le punizioni, è un centrocampista completo. Recupera palla, si inserisce. Da quando è alla Roma ha segnato dieci penalty di fila.
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Veretout al centro della Roma
Insostituibile, decisivo, serio e leader. Lo voleva il Napoli, ora vede il rinnovo
L'estate è stata calda, per tanti motivi: la Roma ha rischiato di perderlo, il suo procuratore lo tentava con il Napoli. Gattuso lo voleva nella sua squadra, poi in quel ruolo ha ottenuto Bakayoko (che domani sarà assente per squalifica). Ora si parla anche di rinnovo del contratto in giallorosso: del resto, da quell'agosto, per quello che sta succedendo in campo e non solo, sembrano passati due anni e non solo tre mesi. C'è un'aria diversa nella Roma.
L'insostituibile Jordan è il perno del centrocampo, Fonseca lo ha tenuto fuori solo in una partita di Europa League, quella con il Cska, nelle restanti c'è sempre stato, anche subentrando proprio come l'altra sera con il Cluj.
Nelle otto di campionato è sempre partito titolare, cambiando spesso il partner, da Pellegrini a Villar, o Diawara. Lo scorso anno, la sfida dell'Olimpico contro il Napoli di Ancelotti, è stata decisa proprio da Jordan, guarda caso su rigore. Era la fase migliore della Roma di Fonseca, prima della crisi cominciata a gennaio.
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