Soffrendo più del previsto ma la Roma fa a Baku quello che non le era mai riuscito negli ultimi 7 anni quando ha giocato in Champions lontano dalla Capitale: ha preso 3 punti, dopo 10 viaggi a vuoto, come evidenzia Ugo Trani su Il Messaggero.
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Un passo indietro da tre
Champions, la Roma vince a Baku, sfata il tabù trasferta dopo 7 anni ma il gioco stavolta brilla solo per mezz’ora
I giallorossi, pur affrontando il modesto Qarabag che per la prima volta partecipa a questa competizione, sono stati capaci di non sbandare sotto il diluvio. Così, dopo 2 partite di coppa, la squadra di Di Francesco ha già 4 punti e quindi non sfigura accanto alle big del gruppo C, l'Atletico Madrid di Simeone e il Chelsea di Conte, capolista a quota 6 dopo il successo in Spagna.
La legge del turnover vale anche in Europa. Il gioo non è stato quello delle ultime tre prestazioni. Probabilmente anche perché gli innesti non hanno funzionato: sufficienti solo Peres e Pellegrini, in difficoltà Jesus, Defrel e Gonalons.
In meno di un quarto d'ora i tre punti sono finiti al sicuro. Vantaggio firmato da Manolas che, in tuffo, chiude in rete l'iniziativa di Pellegrini. La Roma, dopo quasi 2 anni, torna a segnare in una gara esterna di Champions: l'ultima rete, il 24 novembre del 2015, al Camp Nou nella notte del crollo contro il Barça di Luis Enrique (6-1), fu di Dzeko. Che qui, invece piazza di destro per il raddoppio, su invito di El Shaarawy: è il 7° gol in 7 partite stagionali (9° in 9 se si contano anche quelli con la Bosnia).
Il centrocampo della Roma, fin dall'inizio del match, non è sembrato in serata. Solo Pellegrini propositivo, ma per un tempo. Nainggolan gira a vuoto e Gonalons, dopo l'errore che permette il gol degli avversari, va in tilt.
Defrel si è arreso presto (nuovo stop muscolare: coscia sinistra) e, come Perotti, non sarà disponibile a San Siro, impoverendo la rosa giallorossa per lo scontro diretto con il Milan. Con la vittoria a Baku Di Francesco esulta per la quarta volta consecutiva a settembre.
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