S’è detto sempre che fuori dal Raccordo Anulare a Totti non lo conosce nessuno. Diciamo che non è proprio così, scrive Alessandro Angeloni si Il Messaggero. Oggi il capitano dei giallorossi, e lo sarà ancora per una partita (è l’unica certezza sul suo futuro) viene celebrato da tutti, dentro e fuori quel Raccordo. Dai nemici, da ex e attuali campioni, da club storici e vincenti, da Milano a Londra, passando per Monaco di Baviera e per il Foro Italico.
rassegna stampa
Un mito oltre i confini
Totti viene celebrato da tutti, Dai nemici, da ex e attuali campioni, da club storici e vincenti, da Milano a Londra, passando per Monaco di Baviera e per il Foro Italico
I tifosi laziali provocano con quello striscione esposto in Nord durante la sfida con l’Inter, ma una verità da veri ultras, la raccontano in una lettera del giorno dopo indirizzata proprio al capitano della Roma. Parole non gradite da altri sostenitori della Lazio. Ma perché quello striscione, perché quella lettera? Perché negli anni Totti, al di là dell’aspetto tecnico in realtà mai apprezzato dai cugini, ha conquistato punti per essere stato al funerale di Gabriele Sandri, per aver mostrato, senza troppa pubblicità, solidarietà per alcuni tifosi laziali finiti in carcere etc etc. Ecco il perché di quello striscione. Piaccia o no, è il motivo.
Per non parlare poi di come Totti è stato accolto in quest’ultimo periodo nei vari stadi italiani: San Siro è l’esempio più eclatante. Una tifoseria che ha rovinato la festa al suo capitano Maldini e ha applaudito Totti, che quella sera non è nemmeno entrato in campo. Devono essere tutti pazzi. A Verona, sabato, idem: pomeriggio terminato con la consegna di una targa alla carriera. Quello che succederà domenica, sia se giocherà sia se non giocherà, è abbastanza scontato perché a Roma tanti tifosi ancora gli mostrano affetto/rispetto e il club ha cominciato a proporre #10ForALegend con mini interviste sul capitano a grandi campioni. Per non parlare poi del tweet del Bayern Monaco e di tutti i siti spagnoli che gli hanno dedicato “le prime”online. Totti piace anche fuori il Raccordo, lo dimostra anche Diego Maradona, che domenica si è inventato di definirlo "re di Roma e il più grande che abbia mai visto".
Come quelle di Antonio Conte, di Carlo Ancelotti, per non parare di quelle di Carlo Mazzone, Zdenek Zeman e Alex Del Piero, ma qui siamo tra amici, non conta. Nell’ultima partita contro la Juventus, nella quale Spalletti gli ha regalato gli ultimi minuti (e lui è uscito incavolato nero senza festeggiare con la squadra), i tifosi della Juventus, sì della Juventus, lo hanno applaudito e osannato proprio mentre assaggiava il campo. Max Allegri il giorno prima lo aveva definito "una luce che aveva illuminato il calcio per venticinque anni".
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