E' di Coppa Italia ma sempre derby è. E a Roma, dove si vive di derby tutto l'anno come evidenzia Mimmo Ferretti su Il Messaggero, giocare per un trofeo, per il campionato o soltanto per il primato cittadino conta davvero poco.
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Un appuntamento da non perdere, una partita da vincere
Si torna a giocare alla luce artificiale dopo quasi quattro anni, e le due curve dell'Olimpico avranno barriere abbassate
Il derby è la Partita che non va giocata ma che va semplicemente vinta. Si torna a giocare alla luce artificiale dopo quasi quattro anni, e le due curve dell'Olimpico avranno barriere abbassate (non eliminate: atteso poco pubblico): sarà il primo, vero banco di prova per gli appuntamenti futuri, non ultimo il derby di campionato in calendario il 30 aprile.
Domenica sera a Milano, la Roma contro l'Inter ha offerto una straordinaria prova di forza sul piano tattico e mentale: ha giocato la partita che voleva giocare ed è tornata a casa con altri tre punti. La Lazio, poche ore prima, aveva superato l'Udinese giocando meno bene di altre volte, ma sfruttando al massimo l'opportunità di chiudere il conto dal dischetto. Sarà anche banale e ripetitivo, ma quando c'è di mezzo il derby ciò che si è fatto fino ad un attimo prima del fischio d'avvio conta poco; anzi, niente.
I due allenatori, pur se non hanno avuto molto tempo per farlo, hanno sicuramente preparato al meglio uomini e strategie, per andare a colpire i punti deboli degli avversari. Con Inzaghi smanioso di interrompere una tradizione negativa che va avanti dalla finale di Coppa del maggio 2013. Ma un derby si vince sì con la tecnica e la tattica, ma soprattutto si vince con il cuore. Come è (quasi) sempre accaduto quando si sono affrontate Lazio e Roma.
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