Ieri mattina Dzeko è tornato a lavorare con i compagni, ma non ha svolto tutto l’allenamento con il gruppo. Parte del lavoro è stato personalizzato. Programma stabilito in partenza, fanno sapere da Trigoria, dove spargono ottimismo sulle sue condizioni. Solo oggi pomeriggio Spalletti potrà però avere la certezza di poterlo convocare per la gara di domani sera contro la Sampdoria di Montella. L’intenzione dell’allenatore è di schierarlo titolare, ma la forte contusione con ematoma al polpaccio lo tiene ancora in sospeso.
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Tutte le strade portano a Dzeko
Spalletti lo ha sempre difeso, soprattutto in pubblico. E, in allenamento, ci ha lavorato con particolare attenzione. Il sistema di gioco non sarà mai un problema: il bosniaco, grazie alla tecnica e alla fisicità, va bene per qualsiasi soluzione...
La Roma ha messo a segno 6 gol in 4 partite da quando c’è Spalletti, utili a tornare a essere il 3° migliore attacco della serie A (dietro Napoli e Juve). I giallorossi sono in ripresa e viaggiano da terza forza del torneo. Il mal di gol è stato rapidamente curato. Più complicato, invece, è stato il percorso di Dzeko. Spalletti lo ha sempre difeso, soprattutto in pubblico. E, in allenamento, ci ha lavorato con particolare attenzione. Il sistema di gioco non sarà mai un problema: il bosniaco, grazie alla tecnica e alla fisicità, va bene per qualsiasi soluzione tattica. Quindi è adattabile con 2 esterni offensivi e con 1 o 2 trequartisti, con Salah, El Shaarawy e Perotti insieme.
Dzeko è stato il primo a riconoscere di non aver ancora lasciato il segno come avrebbe voluto. Questi i numeri, scrive Ugo Trani su "Il Messaggero": solo 3 gol in 1412 minuti giocati e in 18 presenze in campionato (media di 1 ogni 470,6 minuti e di 1 ogni 6 gare). Nessuno nei 120 minuti di Coppa Italia (1 partita) e 2 in 365 minuti in Champions (5 gare). In tutto 5 reti in 24 presenze (22 da titolare). Su azione solo 2 gol, entrambi di testa.
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