rassegna stampa

Totti, un derby avvelenato

Il capitano intende giocare l’anno prossimo e aspetta di sapere se qui o all’estero; la Roma, invece, vuole farlo smettere

Redazione

Da un tweet di Daniele Lo Monaco, giornalista professionista ed ex responsabile della comunicazione della Roma  «Totti sarebbe rimasto alla Roma gratis per un anno. Ma gli hanno detto di no. E non è un pesce d’aprile» si scatena il tormentone di ieri che subito arriva a Boston, dove James Pallotta si affretta a smentire l’indiscrezione. Cosa che non ha fatto il capitano e questo potrebbe bastare e avanzare per capire che la notizia non sa di bufala, sottolinea Ugo Trani su Il Messaggero.

Il nodo, del resto, non è mai stato economico: il 4 agosto scorso, affrontando l’argomento, il quotidiano di via del Tritone ipotizzò che Francesco avrebbe potuto proporre alla proprietà di giocare l’ultimo anno al minimo di stipendio, come fece Tommasi dopo il grave infortunio al ginocchio.

«Non esiste un caso Totti»; «Il presidente e Francesco stanno trattando». Sono le dichiarazioni ufficiali (e recentissime) rilasciate da Baldissoni in diretta tv. Il caso c’è e la trattativa no. Il capitano intende giocare l’anno prossimo e aspetta di sapere se qui o all’estero; la Roma, invece, vuole farlo smettere. Manca, insomma, la presa di posizione ufficiale. Che Francesco si aspetta dal presidente in prima persona. Non resterà da dirigente, pur avendo 6 anni di contratto (600 mila euro stagione). Anche la famiglia lo spinge a lasciare la Roma.

Parlando giovedì pomeriggio per un quarto d’ora con il giornalista, Totti ha raccontato di aver proposto a Pallotta, in uno dei colloqui avuti con lui, di essere pronto a restare al minimo contrattuale. E di aver inizialmente riscontrato l’apertura del presidente per il rinnovo. La notizia di Lo Monaco ha incassato la smentita del presidente: «È una bugia. Niente di vero, è un pesce d’aprile».

Il giornalista, a Trigoria con la squadra che allena (l’Asa, classe ’99, ha affrontato la Roma allievi nazionali), ha raccolto la confidenza di Totti. Il colloquio non è avvenuto in segreto, ma alla luce del sole. A pochi metri i tecnici D’Andrea e Rubinacci, tanti giovani calciatori, compreso il piccolo Cristian. Il club, per metà giornata, ha negato il contatto, dicendo che il giornalista avesse incontrato al bar solo Scala, il preparatore di Totti. Che era però andato a casa prima dell’arrivo di Lo Monaco. A fine venerdì la versione è maldestramente cambiata: la chiacchierata è stata un po' ingigantita.