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Totti e la pazza nostalgia del campo: “In questa Serie A posso tornare”

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Il suo è il solito modo guascone per divertirsi e divertire, e anche un modo - forse indiretto - per proteggere la Roma: si parla più di questo che dei problemi di Juric.
Redazione

Lo hanno fatto smettere, lui non lo ha mai fatto realmente. E oggi non smette di provocare, di scherzare, di tenere alto il nome, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. La sua è un'idea pazza, una boutade: "Potrei tornare a giocare". Boom. Parole e musica di Francesco Totti, anni 48, per sempre capitano della Roma, presente ieri con il suo sponsor, Betsson sport, a un evento milanese, davanti a dirigenti di club di varie discipline sportive. Per sempre giocatore nella testa e nell'anima, da sempre amante di un calcio di qualità, che oggi non trova in giro. Ma mica dirà sul serio? La sua è solo una mezza verità, nascosta da una battuta. E' vero che qualche tempo fa qualche squadra lo ha cercato (si era parlato del Cagliari o della Sampdoria, ad esempio) proponendogli un contratto a partita, e la risposta è stata "no, grazie". E attualmente, una squadra ben attenta a certi fenomeni mediatici è il Como: Totti in campo, 20°, magari è un'idea fighetta. La pensano così ancora pure nel ricco calcio arabo, che non si farebbe certo problemi ad ospitare uno come Francesco. Lui è il primo a sapere che quanto sostiene sia ormai irrealizzabile, non ha più l'età né la struttura per reggere un campionato di serie A, sì con poca qualità, ma con un agonismo che non può essere più il suo. I campioni che lo hanno accompagnato in carriera, non esistono più: Zidane, Cassano, Vieri, Figo etc, dove sono finiti? Non si riproducono più, almeno in Italia non vengono. La crisi dei numeri "10" è aperta da tempo. E a lui sale la nostalgia e, alla prima coccola, ancora arrossisce. Il concetto è chiaro, dunque, ed è questa la sua verità: in un calcio così modesto, anche io (cioè lui, Totti) a 48 anni sarei in grado di giocare. Oggi sarebbe più facile ancora: basta andare in Arabia, negli States e tutto è possibile. Tantè che proprio ieri, dopo le sue dichiarazioni, da quelle parti hanno chiesto se fosse vero questo suo desiderio. Ovviamente no. Sette anni dopo il ritiro ufficiale dal calcio, Totti insiste su quel concetto, che lo fa passare per visionario, per un illuso, basta non prenderlo troppo sul serio. Il suo è il solito modo guascone per divertirsi e divertire, come quando ha detto che avrebbe sfidato Sinner a Padel, come quando per anni ci ha raccontato che avrebbe saltato il derby e poi lo ha puntualmente giocato. E anche un modo - forse indiretto - per proteggere la Roma: si parla più di questo che dei problemi di Juric.