È una pratica da maneggiare con cura, il dossier sullo stadio a Tor di Vale. Appena arriva una mezza schiarita, subito un altro dubbio fa fibrillare la maggioranza e la giunta Marino. Per non parlare poi del Pd, dove si stanno delineando due chiese: quella dei fedeli al progetto senza se e senza ma e quella più rigorosa che va alla ricerca di chiarimenti e risposte su un tema ancora del tutto opaco, senza lesinare le critiche.
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Tor di Valle, la giunta corre ai ripari
Il quadro sarà più chiaro a fine settimana, quando Parnasi&Pallotta presenteranno gli interventi per le opere pubbliche. Ma intanto il Pd è in fibrillazione.
IL SUMMIT - Per questa mattina è in programma una sorta di mini-giunta. Intorno al tavolo: Giovanni Caudo (Urbanistica), Luigi Nieri (in funzione di vicesindaco e capitano di Sel) e Guido Improta (Trasporti). Si cercherà di mettere a fuoco le criticità che ancora circondano il progetto presentato dal costruttore Luca Parnasi e dal presidente della Roma James Pallotta. Il tempo a disposizione è quello che è. Per lunedì è previsto un vertice di maggioranza. Un passaggio cruciale prima del via libera della giunta sull’interesse pubblico dell’opera, con tanto di delibera. La riunione è stata però posticipata di un giorno. Dal 3 al 4 settembre. Un rinvio tecnico per permettere al sindaco di ritornare dalle ferie in Usa. Ignazio Marino ha in mente di anticipare di un giorno abbondante il proprio ritorno a Roma. E anche ieri la giornata in Campidoglio è scivolata via su questo spartito: summit di mattina e di sera. Prima l’assessore Caudo ha incontrato il presidente della commissione Urbanistica Antonio Stampete. Poi nel pomeriggio il faccia a faccia tra il coordinatore della maggioranza Fabrizio Panecaldo e l’assessore. In questa occasione il renziano è ritornato all’attacco: serve la riqualificazione della Via del Mare e dell’Ostiense nel tratto tra Tor di Valle e Ponte Marconi. Un intervento non contemplato dal pacchetto di opere pubbliche (320 milioni di euro) che la newco deve portare a termine per mettere le mani su 900 mila metri cubi di cemento da spalmare nei pressi dell’impianto. La linea di Panecaldo sembra essere passata. Caudo ha detto che si spenderà per far inserire l’intervento (oltre al completamento della Metro B) ma senza ulteriori spese per i costruttori. Il quadro sarà più chiaro a fine settimana, quando Parnasi&Pallotta presenteranno gli interventi per le opere pubbliche. Ma intanto il Pd è in fibrillazione. Dopo le critiche e i dubbi sul progetto sollevati da Panecaldo e da Lorenza Bonaccorsi, deputata renziana, ecco la scomunica dei vertici cittadini: l’intesa di Marino non si tocca, zitti tutti. L’anatema di via delle Sette Chiese è stata accolto così da Panecaldo: «Sono un amministratore: ho il dovere di segnalare le criticità del progetto, come già sottolineato dal sindaco».
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