A tre giorni dall'incontro in Campidoglio tra il vicesindaco Daniele Frongia e i vertici del club giallorosso, ecco un altro cambiamento di linea. Nemmeno 72 ore e si è passati dal «andiamo avanti con questo progetto» di Frongia al perentorio o vengono ridotte le cubature o salta tutto. Intanto l'affare è «incagliato» nella conferenza dei servizi, che teoricamente va avanti nonostante la linea fluttuante del Campidoglio. Che suona così: sì allo stadio, no alle speculazioni edilizie.
rassegna stampa
“Tor di Valle, una follia”. Berdini smonta lo stadio
L'assessore all'Urbanistica: "La scelta dell'area è stata una follia, messa in conto all'amministrazione pubblica. Tutto questo fa bene alle casse di qualcuno, ma non al Comune"
Proprio ieri Berdini, stadista mascherato, è stato netto durante l'audizione in consiglio regionale: «La scelta dell'area è stata una follia, messa in conto all'amministrazione pubblica. Tutto questo fa bene alle casse di qualcuno, ma non al Comune». E ancora: «O la Roma rinuncia a 220 milioni di progetto che non ci servono oppure pensi a un'area diversa da Tor di Valle». Per Berdini, come riporta Il Messaggero, si può «tornare in conformità del piano, che prevede 63 mila metri quadri». Dunque la Roma potrebbe fare lo stadio con la zona commerciale a corredo senza più due torri? «Se il progetto è questo io posso firmare una cambiale adesso».
La giunta pentastellata, sempre per bocca del suo assessore all'Urbanistica, fa capire che è pronta a rimettere le mani alla delibera in consiglio comunale. In cambio della diminuzione della volumetria con la nuova delibera dovrebbero saltare una serie di opere pubbliche, considerate «inutili» dal Comune, come il prolungamento della Metro B da Magliana a Tor di Valle, il ponte sul Tevere, idrovore per lo smaltimento dell'acqua piovana. Davanti alle parole del collega del Comune, l'assessore regionale alle politiche del territorio ha risposto così: «Se le modifiche proposte da Berdini si tramuteranno in atti credo proprio che si bloccherà la conferenza dei servizi. Questa non può che prendere in esame questo progetto».
C'è poi a minare un progetto controverso dalla nascita il parere, non vincolante, della Soprintendenza. Scrive infatti Margherita Eichberg che la zona in cui dovrebbe sorgere lo stadio della Roma «è situata in un'ansa del Tevere ancora pressoché integra dal costruito che costituisce un'estesa zona aperta caratterizzata e dalle profondità di campo di visuali».
(S. Canettieri)
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